
Dopo l’estradizione dal Libano e il rientro ieri a Fiumicino, l’ex senatore di Forza Italia Marcello Dell’Utri, condannato in via definitiva a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa, si trova ora nel carcere di Parma, dove è stato destinato alla struttura ospedaliera interna del penitenziario, la stessa che per mesi ha ospitato il noto boss di Cosa Nostra Bernardo Provenzano, che come noto è da mesi in condizioni di salute gravissime, a causa di un tumore alla vescica.
Anche per Dell’Utri, giunto in Italia insieme alla figlia Chiara, secondo quanto si apprende è stato tradotto nel carcere di Via Burla, a Parma, perché ben attrezzato per i detenuti con determinate esigenze mediche. Come noto, infatti, Dell’Utri è stato di recente operato al cuore. Nel nosocomio del carcere, appena un anno fa, era morto – a 82 anni – il boss della ‘ndrangheta Carmelo Lo Bianco, a capo dell’omonima cosca, mentre in via Burla sono attualmente detenuti Totò Riina e Carmine Schiavone, il boss dei Casalesi noto come ‘Sandokan’.
All’arrivo a Fiumicino a Dell’Utri sarebbero stati sequestrando dalla Dia di Palermo circa 25 mila euro in contanti, alcuni telefoni cellulari, carte di credito. Lo si apprende da fonti investigative. Intanto, una giornalista di Rainews24, che viaggiava sullo stesso aereo dell’ex senatore, ha sottolineato che Dell’Utri avrebbe sostenuto di non star bene, aggiungendo: “Quando ha detto ‘non sto bene’ credo che si riferisse ad altro”. Secondo quanto invece riferisce il suo legale, Giuseppe De Peri, “Dell’Utri accoglie l’estradizione positivamente perché ha spinto da due mesi per tornare in Italia”.
Il trasferimento di Dell’Utri in carcere è avvenuto con un’operazione portata avanti nella massima riservatezza, per evitare i cronisti che ovviamente avevano preso d’assalto Fiumicino e non solo, provando magari a strappare uno scatto che ritraesse l’ex senatore, il cui arresto potrebbe segnare, in maniera incontrovertibile, la fine di una stagione politica.
Redazione online