Caos Sel: altre defezioni nel partito. Lasciano in quattro

Nichi Vendola (Getty Images)
Nichi Vendola (Getty Images)

Altri quattro parlamentari che lasciano in una sola giornata, la segreteria del partito che si riunisce e Nichi Vendola, a cui ormai è rimasto ormai soltanto il coordinatore Nicola Fratoianni tra i fedelissimi, che sceglie di presentarsi da dimissionario. Lo scenario in Sel è tutt’altro che confortante, anche se la crisi del piccolo partito ha radici ben più profonde, nel Congresso nazionale in cui la maggioranza dei delegati votarono a favore dell’appoggio al gruppo della Sinistra Europea e al suo leader, il greco Alexis Tsipras.

Passata la tornata elettorale, con un 4% della lista unitaria “L’Altra Europa”, alla quale Sel aveva aderito spogliandosi del simbolo, è iniziata la tempesta post-elettorale, prima con le dichiarazioni di Gennaro Migliore, capogruppo del partito alla Camera dei deputati, che aveva auspicato un soggetto unitario nel Pd, poi con gli abbandoni, in seguito allo strappo sul dl Irpef: dallo stesso Migliore, a Claudio Fava, fino a Titti Di Salvo, tanti nei giorni scorsi gli abbandoni importanti in Sel.

Oggi poi è toccato a Fabio Lavagno, Nazzareno Pilozzi e Alessandro Zan, che hanno sottolineato la necessità di “un approccio laico nel rapporto con il Governo, fondato sulla valutazione nel merito dei singoli provvedimenti, continuando a manifestare, quando necessarie, le critiche ma evitando un’opposizione pregiudiziale”. Spiegano i nuovi dissidenti: “Il voto favorevole della maggioranza dei parlamentari sul decreto Irpef è stata una scelta che segnala la nostra cultura politica, quella che sfida l’Esecutivo ad assumersi la responsabilità di andare avanti sul contrasto delle disuguaglianze”.

“Quanto avvenuto nel Gruppo parlamentare e nel partito intorno a quel decreto non è che la scintilla che ha amplificato in maniera esponenziale le divergenze interne e, inevitabilmente, ha spinto ognuno di noi a riflessioni e decisioni sofferte, difficili ma ormai necessarie e improcrastinabili”, ammettono però i tre nuovi fuoriusciti. Intanto, secondo quanto riporta l’edizione online di ‘Repubblica’, Sel rischia di perdere un altro pezzo: uscirà infatti dal partito, a quanto si apprende, Sergio Boccadutri, deputato, tesoriere e fondatore della formazione politica guidata da Vendola. Questi, al contrario di altri che hanno abbandonato il partito, sembra destinato ad entrare direttamente nel Pd, senza transitare nel gruppo misto.

Redazione online