Palermo, operazione “Apocalisse”: i retroscena della Squadra Mobile sugli spostamenti di Biondino

Una conferenza stampa del procuratore Francesco Messineo (MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images)
Una conferenza stampa del procuratore Francesco Messineo (MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images)

Emergono degli interessanti retroscena dalle indagini dello Sco (Servizio Centrale Operativo) della squadra Mobile di Palermo riguardanti l’operazione “Apocalisse”, che ha portato all’arresto di 95 persone: in particolare, gli inquirenti si sono concentrati sui preparativi per l’organizzazione degli incontri tra i vertici delle famiglie di Cosa Nostra del mandamento San Lorenzo – Tommaso Natale. Per alcuni di questi, ai quali ha partecipato anche il reggente della cosca fino a febbraio scorso, Girolamo Biondino, venivano utilizzati degli stratagemmi al fine di evitare di essere rintracciati.

Il boss ha adottato per tutto il periodo del suo mandamento un profilo basso, conducendo uno stile di vita riservato, senza utilizzare il cellulare e intrattenendo eventualmente conversazioni telefoniche dal proprio fisso. Per spostarsi, invece, Biondino si serviva spesso di mezzi pubblici o di passaggi occasionali di parenti e conoscenti. Per partecipare ai summit, gli investigatori hanno inoltre constatato che Biondino si faceva prelevare senza preavviso da soggetti sempre diversi mentre passeggiava per le strade del suo quartiere, e mai nello stesso luogo.

Redazione