Riforme, Chiti spinge per il Senato elettivo

Vannino Chiti (licenza CC-BY-SA-3.0)
Vannino Chiti (licenza CC-BY-SA-3.0)

Non si arrende il senatore Pd, Vannino Chiti, e insiste perché il nuovo Senato che nascerà dopo la riforma sia composto da membri elettivi; questo il senso di un emendamento, che recita: “Il Senato della Repubblica è eletto su base regionale, garantendo la parità di genere, in concomitanza con la elezione dei consigli regionali”. L’emendamento, il cui contenuto è noto, è stato presentato in conferenza stampa non solo dai 14 firmatari del Partito Democratico, ma da altri firmatari, che in tutto sono 35, provenienti da altre formazioni politiche.

Al fianco di Chiti, si sono schierati per il Senato elettivo anche Mario Mauro dei Popolari per l’Italia, da tempo in rotta col suo gruppo proprio sul tema delle riforme, l’ex M5S, ora Italia Lavori In Corso, Francesco Campanella e Loredana De Petris di Sel. Presentato, nel contesto di contrarietà alle norme sull’immunità, un emendamento che prevede il ricorso alla Corte Costituzionale, qualora il Senato neghi l’autorizzazione a procedere. “A tale scopo viene istituita all’interno della corte una sezione, composta da cinque membri effettivi e due supplenti, che decide i ricorsi”, si legge nell’emendamento.

Le posizioni di Chiti e dei firmatari dell’emendamento a favore del Senato elettivo non sono isolate: è a favore anche il Movimento 5 Stelle, che oggi ha rilanciato sull’argomento con un lungo editoriale di Aldo Giannuli, pubblicato sul blog di Beppe Grillo, in cui si legge, tra l’altro: “Sia il carattere non elettivo che la fonte regionale del nuovo organo profilano il rischio di rilevanti guasti sistemici. Di qui, un primo emendamento essenzialissimo potrebbe essere quello di ripristinare il carattere elettivo del Senato”. Per l’elettività dei membri del nuovo Senato, si è schierato da tempo anche il Nuovo Centrodestra.

Redazione online