Iraq: ferito in un raid aereo il leader dello Stato Islamico, Al-Baghadi

Volontari curdi a Kirkuk (Getty images)
Volontari curdi a Kirkuk (Getty images)

La situazione in Iraq è nel caos, il paese diviso in due: si apprende che il leader dello stato Islamico, Abu Bakr al-Baghdadi, nominato Califfo, sarebbe rimasto ferito in un raid aereo nell’Iraq occidentale, non lontano dal confine con la Siria. E’ quanto ha reso noto la tv araba al-Sumaria, precisando che la notizia “deve ancora essere confermata”.
L’emittente ha comunicato che “al-Baghdadi è rimasto ferito in un bombardamento aereo eseguito dalle truppe irachene nella città di Qaem, vicino al confine siriano”.

DIVISIONI NEL PAESE– Intanto sulla crisi nel paese è intervenuto il capo di Stato maggiore americano, il generale Martin Dempsey che ha detto che l’esercito iracheno può difendere la capitale, ma che non è in grado di riprendere i territorio occupati dagli insorti sunniti.Dello stesso avviso il segretario alla Difesa Chuck Hagel, che nell’ambito delle conferenza stampa al Pentagono in cui è stato confermato l’invio dei 200 consiglieri militari Usa ha però aggiunto che gli Stati Uniti non si faranno coinvolgere nelle operazioni di combattimento, così come sostenuto più volte dal presidente Barack Obama.Nel paese però la tensione è molto alta e come sottolinea Repubblica.it per “un governo di unità sarebbe necessaria la partecipazione dei curdi, che invece vanno avanti per la loro strada, pronti a chiedere l’indipendenza”. Infatti, la regione semi-autonoma curda nel nord dell’Iraq ha minacciato per anni di separarsi dal resto del Paese. Tanto che lo stesso Fuad Hussein, capo di gabinetto del presidente regionale curdo Massoud Barzani, da Washington ha dichiarato che “il Paese è diviso. Abbiamo una nuova realtà”.

RILASCIO INFERMIERE INDIANE-Fortunatamente invece le 46 infermiere indiane, intrappolate nel conflitto in Iraq, sono state liberate dai ribelli jihadisti.
La notizia è stata resa nota questa mattina dal governatore dello stato indiano del Kerala, Oommen Chandy che ha confermato che le donne sono dirette all’aeroporto di Erbil, nella regione del Kurdistan dove saliranno a bordo di un volo speciale per il rimpatrio previsto per domani mattina. Le infermiere erano state intrappolate in un ospedale di Tikrit, durante i combattimenti per il controllo della città tra esercito e jihadisti e ieri erano state sequestrate da alcuni militanti che le avevano portate con un autobus a Mosul, città controllata dagli insorti.

SIRIA– Sul fronte dei paesi confinanti con l’Iraq, ieri l’Arabia Saudita ha annunciato di stipare circa 30 mila soldati lungo le frontiere. Ma i timori ci giungono dalla Siria, dove prosegue parallelamente all’Iraq, l’offensiva dei miliziani dello Stato islamico nell’est del paese. Infatti, secondo gli attivisti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, nelle ultime ore “l’Isil ha preso il controllo del giacimento di Tanak, situato nella zona desertica di Sheiytat, nella provincia orientale di Dayr az-Zor”, al confine con l’Iraq i miliaziani e ieri che ieri si sono impadroniti del maggiore campo petrolifero del Paese nella regione di Dayr az Zor confinante con l’Iraq. Tanto che il quotidiano panarabo al Hayat ha scritto che lo Stato islamico controlla un territorio siriano che è grande cinque volte il Libano. Secondo l’Osservatorio, l’unico giacimento non ancora presidiato dallo Stato Islamico è quello di al-Ward, che tuttavia produce solo 200 barili di greggio al giorno ed è nelle mani di una tribù locale.

Redazione

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