
Nella Striscia di Gaza il passare delle ore lascia spazio a sempre più pesanti bilanci di morti e ferimenti tra la popolazione palestinese. Gli ultimi resoconti pubblicati dalle agenzie stampa internazionali parlano di almeno 80 morti e mezzo migliaio di feriti tra i quali la maggior parte sarebbero semplici civili. Israele, per parte sua, non ha inviato messaggi rassicuranti su eventuali tregue ed ha fatto sapere, al contrario, che è intenzionato a proseguire con l’operazione Protective Edge, così come è stata denominata dalle milizie di Tel Aviv l’attacco sulla Striscia più feroce dai tempi tragici dell’operazione Piombo Fuso del 2008.
A prendere parola sulla questione, dopo i numerosi proclami emessi dai governanti israeliani e dopo l’accusa di genocidio enunciata dal presidente dell’Autorità palestinese Abu Mazen, è stato il segretario delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon. A margine del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, Ban ha affermato: “L’eccessivo uso della forza è intollerabile”.
“Il mio interesse primario è quello di proteggere i civili. Ancora una volta i palestinesi si trovano in mezzo tra l’irresponsabilità di Hamas e la dura risposta di Israele”, ha aggiunto Ban Ki-moon.
Per il segretario delle Nazioni Unite ciò che è necessario fare è stabilire urgentemente una tregua, nonostante le parole chiare del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, il quale ha fatto sapere che una tregua con l’organizzazione Hamas non è al momento in agenda.
Redazione online