‘Ndrangheta, raffica di fermi. Tra loro un consigliere comunale iscritto al locale meet-up

Particolare di un'auto dei carabinieri (Getty Images)
Particolare di un’auto dei carabinieri (Getty Images)

Raffica di provvedimenti cautelari a San Ferdinando, in provincia di Reggio Calabria, dove i carabinieri del Comando provinciale hanno eseguito, su ordine della Dda di Reggio Calabria, 26 fermi indiziari nei confronti di politici, imprenditori e affiliati ritenuti legati al clan Bellocco. Tra i fermati, il sindaco del paese, Domenico Madafferi, eletto in una lista civica ma poi aderente al Partito Democratico, il vicesindaco Santo Celi e il consigliere d’opposizione Giovanni Pantano. Gli inquirenti parlano di una saldatura tra potere mafioso con politici e imprenditori del luogo.

A destare scalpore, è l’arresto di Giovanni Pantano, iscritto dal 6 novembre 2013 al locale meet-up a 5 stelle. Nel suo profilo, il consigliere, eletto con una civica, si definisce “risoluto, pignolo e di sani valori. Credo nella giustizia e nella legalità”. Al gruppo risultano iscritti 55 attivisti e Pantano avrebbe partecipato a metà degli incontri. Su Youtube, è presente anche un video, postato da Domenico Pirrottina, tra i fondatori del meet-up di San Ferdinando, in cui Pantano traccia quelle che ritiene le linee guida del Movimento 5 Stelle.
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Al meet-up di San Ferdinando risulta iscritta anche Fernanda Rombolà, candidata alle prossime regionali calabresi per il Movimento 5 Stelle. Ciò nonostante, i parlamentari pentastellati Dalila Nesci, Nicola Morra, Paolo Parentela e Federica Dieni provano a chiarire: “Sappiamo bene che Pantano aveva già cercato di spacciarsi come esponente del Movimento, ma era stato richiamato subito, in quanto le sue affermazione pubbliche non rispondevano al vero. Si atteggiava, anche pubblicando per conto suo dei video”.

“La verità è che Pantano rappresentava soltanto se stesso nel consiglio comunale di San Ferdinando ed era da ultimo transitato all’opposizione. Aveva tentato maldestramente di avvicinarsi al Meet Up locale, proponendosi all’attenzione pubblica in occasione del trasbordo di armi siriane a Gioia Tauro”, aggiungono i parlamentari, sostenendo che “Pantano non è mai stato eletto con il simbolo M5S, ma ha cercato illegittimamente di parlare a nome del Movimento, pure se mai scelto dagli iscritti tramite il voto in rete, col quale selezioniamo i nostri candidati”.

redazione online