
Critiche da parte di Giuseppe Guzzetti, presidente dell’Acri, organo di rappresentanza collettiva delle Casse di risparmio e delle Fondazioni di origine bancaria, nei confronti del progetto di Unione Bancaria Europea, nel corso del suo intervento alla 90ª edizione della Giornata Mondiale del Risparmio: “L’Unione Bancaria si concentra su un insieme di gruppi che in termini di attivo rappresentano oltre quattro quinti del circuito bancario europeo. La sua costituzione condizionerà anche l’evoluzione di regole e procedure relative a tutte le altre banche, che seguiteranno a essere vigilate dalle Autorità nazionali ma secondo regole comuni a livello europeo, in modo da eliminare anche in questo ambito le disparità di trattamento finora rilevate”.
Ha chiarito l’ex senatore Dc: “Nei lunghi anni passati in attesa dell’Unione Bancaria le banche con rilevante attività cross border hanno sofferto per un tessuto normativo basato su regole, prassi e riferimenti nazionali. L’Unione Bancaria opportunamente rimuove questa impostazione decisamente scoraggiante per loro. Adesso, però, non bisogna compiere l’errore opposto e cioè riversare in modo automatico sulle banche che si concentrano su ristrette realtà locali norme che sono state pensate per istituti con un rilievo sistemico”.
Guzzetti denuncia dunque l’eccessiva tassazione di casse di risparmio e fondazioni bancarie: “Siamo passati dai 100 milioni di euro del 2011 ai 170 del 2012 e del 2013 fino ad arrivare ai 340 milioni di euro previsti per quest’anno e i 360 che stimiamo di dover pagare nel 2015. In pochi anni, insomma, la tassazione per le Fondazioni di origine bancaria è praticamente quadruplicata, riducendo conseguentemente le risorse che alimentano la nostra attività erogativa verso quelle organizzazioni del volontariato, del privato sociale e gli stessi enti territoriali che operano con noi a favore delle nostre comunità”.
“Il tasso di risparmio delle famiglie italiane è ancora di alcuni punti percentuali superiore a quello medio dell’area euro. L’indagine Acri-Ipsos segnala che gli italiani stanno attivamente cercando di porre rimedio alla riduzione dello stock di risparmio verificatasi negli ultimi anni”, sottolinea infine Guzzetti, toccando l’argomento risparmi delle famiglie e ponendo una questione: “Ci si potrebbe chiedere se in una fase come l’attuale caratterizzata nella nostra area da un serio problema di carenza di domanda sia opportuno tornare a sottolineare la valenza positiva del risparmio. Credo di poter rispondere decisamente di sì”.
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