
Brutte notizie dall’Ocse per l’economia italiana nell’Outlook economico preliminare per i Paesi del G-20. Se l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico alza la propria stima sul Pil italiano nel 2015, portandola dal precedente +0,1% al +0,2%, il nostro Paese risulta penultimo tra quelli del G-20 davanti solo alla Russia, la cui crescita nel 2015 sarà pari a zero. L’Italia dunque continua a non crescere e dopo tre anni consecutivi di recessione passerà ad un modesto incremento del Pil, entrando in stagnazione. Così secondo le previsioni dell’Ocse, ben diverse da quelle più positive dell’Istat (+0,5%) e soprattuttto del governo, con il Ministro dell’Economia Padoan che si era lanciato su previsioni di crescita anche sopra lo 0,6%. In linea con le previsioni del governo italiano sono invece quelle annunciate dalla Commisione europea il 4 novembre, che danno il Pil italiano nel 2015 a +0,6%. Per il 2016 l’Ocse prevede per l’Italia il Pil a +1%.
Riguardo all’Eurozona l’Ocse conferma il Pil a +1,1% nel 2015, mentre nel 2016 prevede una crescita dell’1,7%. L’economia debole di Paesi come Italia, Francia e perfino Germania rallenta però la crescita europea, spiega l’Organizzazione. “La debolezza di Germania, Francia e Italia ha annullato i miglioramenti nei Paesi periferici e l’inflazione è continuata a calare”, è l’avvertimento sul rischio deflazione. Sulla crtescita della zona euro pesa poi l’alta dicoccupazione: il rischio è quello di “un periodo ancora più prolungato di stagnazione con bassa occupazione e investimenti, il che sarebbe ancora più oneroso se provocasse ulteriori cali delle attese sull’inflazione e ulteriore debolezza dei consumi”, avverte l’Ocse.
Anche se alcuni Paesi dell’euro stanno “cominciando a risalire la china”, l’Ocse srcive nel suo rapporto che “la zona euro sta rallentando fino a fermarsi e rappresenta un rischio rilevante per la crescita mondiale, con la disoccupazione che resta alta e l’inflazione persistentemente lontana dall’obiettivo”.
V.B.