Salvini presenta il suo progetto: “Parlo a CasaPound come ai delusi di Grillo”

Matteo Salvini (Getty images)
Matteo Salvini (Getty images)

Intervista a tutto campo del segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini, che al quotidiano ‘La Stampa’ oggi in edicola illustra il suo progetto per il centrodestra, sempre più alternativo all’attuale leadership, riconosciuta all’ex presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che però il leader del Carroccio assicura di non voler ‘rottamare’: “Dico solo che ci sono milioni di italiani che si riconoscevano nel centrodestra e non vanno più a votare, perché non vedono un progetto, uno parla delle coppie gay, l’altro della cittadinanza agli immigrati”.

“Io penso che ci sia la maggioranza del Paese che, magari per mancanza di scelta, ha votato Renzi, che peraltro fa cose più di destra che di sinistra: noi vogliamo creare un’alternativa”, sottolinea – ambizioso – Salvini, che torna anche sui contestati rapporti con CasaPound e spiega di volersi rivolgere “a tutti. A tutte le realtà che pensano l’Italia possa ripartire con ricette completamente diverse rispetto a quelle di Renzi”. Ma l’obiettivo principale è chiaramente un altro: “La valanga di voti che l’M5S ha preso vengono da tre fattori. L’onestà, e la Lega adesso è inappuntabile. Il no euro, e io ho invitato a cercare una strategia comune, ma Grillo ha detto no. E il no all’immigrazione, salvo che poi i suoi in Parlamento votano per abolire il reato di immigrazione clandestina. Parlo ai suoi elettori per evidenziare le sue contraddizioni”.

Un ‘nuovo’ centrodestra

Comunque, chiarisce Salvini, il progetto si rivolge “a Berlusconi, alla Meloni, non ad Alfano”. Quindi riferendosi all’ex premier: “Ha fatto tantissimo, e può fare ancora tanto. Ma sicuramente la rivoluzione liberale promessa non è arrivata. Adesso è il momento buono: spero che Berlusconi abbia la forza di accompagnare questo progetto”. Alla Meloni che gli chiede di abbandonare la battaglia di bandiera leghista del secessionismo, Salvini replica: “Io sto costruendo un progetto che va da Nord a Sud, che però ha nel Dna l’autonomia, il federalismo”. Infine sui rapporti interni alla Lega e sulla volontà di protagonismo a livello nazionale: “C’è un’opportunità enorme per tutti. Tosi è una grandissima risorsa e se giochiamo di squadra prendiamo il 51%. E Renzi lo archiviamo”.

 

GM