
“Queste persone non sono razziste, io mi vergogno quando si pensa così. Sono cittadini che vogliono stare tranquilli”, così il sindaco di Roma, Ignazio Marino, giunto nel quartiere di Tor Sapienza, dove nei giorni scorsi si è consumata una sassaiola nei confronti di adolescenti immigrati e delle forze dell’ordine che si erano interposte per evitare il peggio, ha provato a dare una spiegazione razionale a quel che avviene nelle periferie romane, sempre più simili alle banlieue parigine.
Marino, accolto anche dai fischi degli abitanti della zona, come peraltro era ampiamente prevedibile, ha spiegato le sue intenzioni: “I residenti mi hanno già consegnato una lista dettagliata delle cose da fare da qui lavoreremo insieme: la giunta, il vicesindaco e il sindaco. Siamo qua perché questa è Roma e vogliamo essere orgogliosi del ruolo che Roma svolge”. Il primo cittadino di Roma Capitale ha aggiunto: “L’accoglienza è una cosa, la violenza e il disagio un’altra. Ci concentreremo su problemi questo quartiere senza venire meno all’accoglienza”.
Polemiche sui trasferimenti
E’ polemica intanto sul trasferimento dei minori stranieri non accompagnati, per lo più nigeriani, che si trovavano nella struttura presa d’assalto l’altra sera; Andrea Tassone, presidente del X Municipio, rileva: “Non siamo stati avvisati del trasferimento di 25 minori dal centro di accoglienza di Tor Sapienza all’Infernetto. Ancora una volta, le nostre competenze sono state ignorate dal Campidoglio e, soprattutto, dal sindaco Marino che ha bisogno di ritrovare la connessione con i problemi e le esigenze di questa città”.
Tassone ci tiene a precisare: “Roma è per sua vocazione una città aperta e allargata, ma non si può più tollerare che si prendano decisioni sulla testa di tutti senza interpellare chi, ogni giorno e con risorse limitate, cerca di dare risposte alla cittadinanza. Credo che questa città abbia bisogno di uno scatto di responsabilità”.
L’intervento del Consiglio d’Europa
Intanto, intervistato dall’agenzia Ansa, il Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Nils Muizniks, si è detto “preoccupato per i violenti attacchi contro gli immigrati e la polizia”, spiegando poi: “Questi attacchi sono il risultato dell’immagine distorta sugli immigrati che predomina in Italia e nelle politiche messe in atto che non rispettano pienamente i loro diritti”. Ha ricordato Muizniks: “Molte di queste persone sono richiedenti asilo e minori non accompagnati che fuggono dalla guerra e dalla persecuzione, e che spesso si ritrovano a vivere in condizioni inadeguate con poche possibilità di integrarsi”. Infine, si è detto “preoccupato dal fatto che alcuni politici stanno sfruttando questi eventi per i loro programmi anti immigrazione”.
Sit-in di CasaPound
Nel quartiere di Fidene, intanto, vi è stato un pomeriggio ad altissima tensione per il sit-in organizzato da CasaPound, con la presenza dell’europarlamentare della Lega Nord, Mario Borghezio. Come noto, da diverso tempo coloro che si autorappresentano come ‘fascisti del terzo millennio’ hanno legami con la Lega Nord, tant’è che proprio l’esponente del Carroccio oggi in visita a Roma è stato appoggiato da CasaPound alle ultime elezioni europee. Il sit-in dell’ultradestra era in solidarietà a un 70enne che ha denunciato l’aggressione da parte di una banda dell’Est Europa.
Si sono mantenuti a debita distanza, seppur tenendo alta l’apprensione delle forze dell’ordine, qualche centinaio di antifascisti, molti dei quali avevano annunciato una contromanifestazione nel corso dello sciopero sociale svoltosi oggi. Ha lamentato Borghezio: “Persino la manifestazione di legalità viene impedita. Lungo la strada tanti romani hanno abbassato i finestrini per dirmi di non mollare. Ma io non mollo”.
GM