
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi è intervenuto al G20 di Brisbane tornando ad insistere sulla necessità di interventi per la crescita in Europa. “La sola austerity non è la risposta”, ha detto il premier italiano, “l’Europa deve cambiare gioco e puntare di più su crescita e occupazione: dobbiamo cambiare strategia come Eurozona, come ci hanno suggerito Barack Obama e David Cameron stamattina”, ha sottolineato. Prendendo la parola per primo al summit, Obama aveva sollecitato ad “agire per crescita e occupazione”, richiamando il G20 alla responsabilità di agire per stimolare la domanda, investire di più e creare posti di lavoro. La disoccupazione, infatti, rimane alta soprattutto nell’Eurozona dove, come ha rilevato la Bce, scenderà sotto il 10% solo nel 2019. “In questi anni gli Usa hanno dato lavoro a più persone di tutte le economie sviluppate insieme. Ma non ci si può attendere che portino l’economia mondiale sulle loro spalle”, ha affermato Obama.
“Tutti i Paesi del mondo” sono d’accordo “sulla necessità di portare l’Europa a cambiare passo sulla crescita”, ha ribadito Renzi, assicurando che l’Italia farà la sua parte con le riforme. È ancora presto per parlare di impegni e documenti che usciranno dal summit australiano, ha spiegato, ma la “sensazione, l’umore forte” è che “c’è l’idea della necessità di tornare a parlare di crescita”. “Dobbiamo tornare a crescere”, ha incalzato il presidente del Consiglio, perché l’aumento dei posti di lavoro ancora non è sufficiente, anzi “è meno del necessario”.
Sull’Italia, Renzi ha detto: “Non ci siamo limitati a cambiare governo ma anche passo”: in un anno “abbiamo impostato la riforma delle legge elettorale, quelle del fisco, della Pa, della scuola, anche se non ancora completata, e un ragionamento – più importante di tutti – sulla giustizia civile”, “i nostri partner sono impressionati dall’elenco delle riforme che vogliamo fare”, ha sottolineato il premier. In questo modo, “è iniziata l’attrazione degli investimenti” verso il nostro Paese, ha continuato Renzi, citando l’interesse di quelli Usa nei settori tecnologici, quelli cinesi nelle reti e da ultimo l’operazione Alitalia-Etihad che “ieri ha ricevuto la benedizione ufficiale dell’Ue“. “L’Italia è finalmente libera, svincolata dai legami del passato”, ha osservato il premier.
Caso Marò
Infine, Renzi ha parlato del caso dei marò italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, accusati in India di aver ucciso due pescatori. Il premier oggi ha avuto un breve colloquio con il Primo Ministro indiano Modi e ai giornalisti che gli chiedevano se avessero parlato anche dei due marò, Renzi ha risposto: “È evidente che queste occasioni sono preziose anche per stabilire o ristabilire contatti diretti tra i leader”, deve essere “chiaro agli italiani che seguiamo il caso dei marò con grande attenzione nel rispetto della complicata querelle internazionale”, ha aggiunto Renzi, sottolineando la necessità di “evitare di rinfocolare la polemica e rispettare il percorso stabilito”. “Faremo tutto ciò che è necessario – ha assicurato – ma chiedo anche ai media un aiuto ad evitare le polemiche”. Il premier, infatti, ha ricordato l’importanza del rapporto con l’India: un Paese che sta investendo in settori di interesse anche italiani. L’incontro con Modi “è stato molto interessante e importante”, ha concluso Renzi.
Nei giorni scorsi, il neo Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni si era detto ottimista sul caso dei marò.
V.B.