
Nei giorni scorsi, dopo aver annunciato l’addio a ‘Fuoriprogramma’, la trasmissione di Radiouno condotta assieme all’amico di sempre, Rosario Fiorello, aveva scritto un lungo sfogo su Facebook, nel corso del quale aveva anche affermato: “Se mi trovo in queste condizioni è perché purtroppo quando avevo quasi finito di pagare i miei debiti ho perso il lavoro e non me la sono sentita di abbandonare delle persone che in qualche modo contavano su di me“. Poi – di fronte ai tanti attestati di stima e alle proposte di aiuto economico da parte dei suoi fans – aveva ribattuto in un altro post pubblicato sul popolare social network: “Se volete aiutare qualcuno aiutate ad esempio chi è stato esodato e ha figli o magari qualche anziano che la sera va nei cassonetti dei rifiuti al mercato per prendere frutta e verdura che hanno scartato i negozianti. Loro hanno sicuramente più bisogno di me. Io non sarei mai capace di prendere un euro da chi come voi mi apprezza come personaggio radiofonico o televisivo“.
Quindi, nelle scorse ore, intervistato da ‘Il Corriere della Sera’, Marco Baldini – noto conduttore radiofonico il cui rapporto con il gioco d’azzardo è raccontato in un’autobiografia e in un film in cui il dj è interpretato da Elio Germano – ha spiegato ancora: “Non devo e non posso andare a fare il programma. Non sono in grado di sostenere un ruolo impegnativo, ma soprattutto metterei a rischio le persone”. Ha chiarito Baldini: “Non sono banditi, sono persone esasperate che rivogliono i loro soldi. Ricevo 150 telefonate al giorno, mi citofonano, mi stanno addosso. Non posso più lavorare”.
Non posso più lavorare
“È un cane che si morde la coda. Dovrei lavorare tantissimo per poter pagare i debiti, ma non sono in condizioni di poter lavorare”, ha affermato Baldini, spiegando come si sia arrivati a questa situazione: “Nel 2011 ho perso il lavoro. Per due anni sono stato fermo perché Fiorello era fermo. E lì i debiti sono aumentati perché non avevo entrate. Ora non riesco più a far fronte a tutto”. Il conduttore radiofonico, che spiega di non voler svelare l’entità dei suoi debiti “per rispetto verso chi guadagna 1000 euro al mese”, parla di sé come di “un uomo sfinito”, arrivando a sostenere: “Quando mi sveglio alle sei cominciano le telefonate, le urla. E so che sarà così fino alla notte. Prima o poi dovrò smettere di lavorare completamente anche perché non ce la faccio più con la testa. Ho 55 anni, il mio fisico non regge. Mi verrà un infarto”.
Infine, Baldini ha provato a fissare la data in cui è nato tutto ciò che ha determinato questa situazione: ” Era l’aprile del 1991. Avevo 40 milioni (di lire) di debito. Valerio, un amico di Cecchetto, me li ha prestati. Metà li ho usati per i debiti, metà li ho giocati. Da lì è nata tutta la tragedia. Quella è la pallina di neve che è diventata valanga. L’errore più grande della mia vita”.
GM