Jobs Act: emendamento del governo su falsariga accordo Pd, ma Ncd frena

Il CdM guidato da Matteo Renzi (Elisabetta Villa/Getty Images)
Il CdM guidato da Matteo Renzi (Elisabetta Villa/Getty Images)

Si infiamma nuovamente, quasi all’improvviso, il dibattito sul Jobs Act; la responsabilità – se di questo si può parlare – è del sottosegretario con delega al lavoro, Teresa Bellanova, che a margine della riunione della commissione Lavoro della Camera, ha sottolineato: “Il governo presenterà un emendamento che riprenderà tutti gli emendamenti sul tema per finalizzare il reintegro per i licenziamenti disciplinari”. In realtà, si dovrebbe trattare di una riformulazione del testo sulla legge delega che tiene conto di quanto deciso dalla direzione del Partito Democratico e che dovrebbe essere presentato domani.

L’annuncio è però bastato per irritare nuovamente Maurizio Sacconi, presidente della commissione Lavoro del Senato, nonché capogruppo Ncd a Palazzo Madama, che ha lanciato il suo avvertimento: “L’annuncio della sottosegretaria Bellanova con riferimento all’emendamento del governo sull’articolo 18 non corrisponde a quanto concordato. Se vedessimo un testo diverso da quello che conosciamo ce ne andremmo dalla commissione e si aprirebbe un bel contenzioso nella maggioranza”.

E’ stato poi il presidente della commissione Lavoro alla Camera, Cesare Damiano, ex ministro ed esponente Pd, tra i più attivi per trovare una sintesi nel partito, a precisare: “Ci sarà da parte del governo una riformulazione che rispecchierà nelle linee essenziali un emendamento già presentato dal Pd in commissione, che prevede la tutela del reintegro oltre che per i licenziamenti discriminatori anche per i disciplinari. I decreti attuativi definiranno l’eventuale tipizzazione”.

Voto finale il 26/11

Intanto oggi, la conferenza dei capigruppo ha votato a maggioranza una calendarizzazione dell’iter parlamentare della legge delega sul lavoro che prevede il voto finale dell’Aula entro il 26 novembre. Secondo il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, intervenuta a margine di una visita a una scuola di Laterina, in provincia di Arezzo, la questione voto di fiducia “è ancora prematura”, ma in ogni caso il governo “ha chiesto di avere una data finale per il voto alla Camera perché, immaginando che ci siano delle modifiche in Parlamento, dobbiamo immaginare un nuovo passaggio al Senato. È fondamentale che la delega lavoro venga approvata dal Parlamento prima della fine dell’anno e quindi abbiamo accelerato per mantenere l’impegno preso con i cittadini”.

 

GM