Tifosi aggrediti, nove arresti nell’estrema destra laziale

Ultras (Giuseppe Bellini/Getty Images)
Ultras (Giuseppe Bellini/Getty Images)

 

E’ stata risolta in poco meno di 24 ore la vicenda riguardante l’aggressione nei confronti dei sei tifosi dell’Asd Ardita, squadra di terza categoria ad azionariato popolare, avvenuta ieri a Magliano Romano. Secondo la ricostruzione, gli ultras in trasferta stavano condividendo gli spalti con la tifoseria locale: un terzo tempo sugli spalti rovinato dall’aggressione nei loro confronti avvenuta da parte di una quarantina di persone, che secondo quanto rivelavano alcuni giornali già ieri erano estremisti di destra.

La conferma della matrice politica del gesto arriva in queste ore, grazie all’arresto di nove giovani tra i 18 e i 32 anni tutti della provincia di Viterbo, che apparterrebbero a un nucleo di estrema destra. A mettere gli inquirenti sulle loro tracce, la presenza di un carabiniere non in servizio, che accortosi dell’accaduto ha annotato il numero di targa di due autovetture su cui si erano dati alla fuga gli aggressori.

Ieri in serata, i carabinieri di Civita Castellana avevano fermato le due macchine, provvedendo ad arrestare i nove giovani. All’interno dei mezzi, erano ancora presenti passamontagna e manici da piccone, utilizzati per compiere l’aggressione. Per gli arrestati, il reato contestato è di lesioni gravissime; dopo gli accertamenti di rito, sono stati tradotti ai domiciliari. Per gli aggrediti, invece, tutti dimessi dopo che si era temuto per un ragazzo – giunto in codice rosso al Pronto Soccorso – le prognosi variano da 10 a 40 giorni.

L’appello di Totti

Intanto, a margine della premiazione de ‘Il Bello del calcio’ dedicato a Giacinto Facchetti, avvenuta stamattina nella sede della Gazzetta dello Sport, è arrivato l’appello del capitano della Roma, Francesco Totti: “Dobbiamo riportare le famiglie allo stadio, soprattutto i bambini. Lo stadio deve essere un divertimento, il calore che ci trasmettono i bambini dà anche a noi in campo una motivazione in più per giocare anche meglio. I miei figli vengono spesso allo stadio ma a volte mi dicono: ‘ho paura, non vengo allo stadio’. Purtroppo è la verità”.

 

GM