
Forza Italia ha organizzato “per il fine settimana del 29 e 30 novembre la prima di una serie di mobilitazioni” tese a rinnovare il proprio impegno sul territorio: lo ha annunciato su Facebook il presidente del partito-movimento, Silvio Berlusconi, precisando: “L’iniziativa, dedicata al sostegno delle proposte che abbiamo presentato in Parlamento per abbassare le tasse sulla casa, coincide anche con l’ultimo fine settimana della nostra campagna di adesioni, fondamentale per il rilancio e il rinnovamento di Forza Italia”.
Secondo Berlusconi, “questo sforzo organizzativo servirà a dare un segnale chiaro della nostra opposizione alle politiche economiche e fiscali di questo Governo e della nostra volontà di presidiare con determinazione gli interessi legittimi delle famiglie e delle imprese italiane”. L’ex premier chiarisce che “a questa iniziativa ne seguiranno altre in preparazione delle elezioni regionali di primavera, dedicate a ribadire i temi chiave del nostro credo liberale, fatto di meno tasse e meno spesa pubblica, coniugato al sostegno alle classi più deboli, come quelle dei pensionati, dimenticati dall’attuale maggioranza”.
Quindi Berlusconi si rivolge ai propri attivisti e militanti: “Conto sul vostro impegno per la nascita di questa mobilitazione in tutte le città capoluogo di Provincia”. Infine l’ex premier torna sul ricorso alla Corte di Strasburgo e avverte: “Tra poco torno in campo innocente e alla grande!”.
La grana Verdini
Berlusconi deve però fare i conti con una nuova grana nel suo partito riguardante l’ennesimo rinvio a giudizio, il quarto, nei confronti del senatore Denis Verdini, descritto dai media come “l’uomo del Nazareno”, che sarà processato per concorso in corruzione nell’ambito della vicenda dell’appalto della Scuola Marescialli di Firenze. La decisione è stata presa oggi dal gup Cinzia Parasporo, che ha accolto la richiesta del pm Roberto Felici. Nell’ambito di un altro filone della medesima inchiesta sono stati condannati, per il reato di corruzione aggravata per atti contrari ai doveri d’ufficio, Angelo Balducci e Fabio De Santis.
GM