
Christian Vieri è stato uno degli attaccanti italiani più forti di tutti i tempi ed il suo nome è legato soprattutto all’Inter, club con il quale ha giocato per sei stagione mettendo a segno 123 gol in 190 presenze. L’esperienza in nerazzurro non è terminata positivamente nel 2005 ed in seguito sono usciti fatti gravi relativi ad intercettazioni e pedinamenti che il giocatore avrebbe subito per ordine della società nerazzurra.
Proprio sul suo divorzio con l’Inter si è così espresso nell’intervista che ha concesso a La Gazzetta dello Sport: “È davvero un peccato che sia finita in un determinato modo. Amavo l’Inter, ho dato tutto, mi sono ammazzato per la maglia nerazzurra, ogni giorno. Agli allenamenti ero il primo ad arrivare e l’ultimo ad andare via. Non mi sono mai tirato indietro e a volte ho giocato nonostante non stessi in piedi. Il mio rapporto con Moratti era speciale. Ci sentivamo parecchie volte durante il giorno e ci confrontavamo su ogni cosa. Mi faceva sentire uno di famiglia. Insomma, stavo bene professionalmente e umanamente, e davo ogni mia energia per la squadra. Capite bene la terribile delusione nel momento in cui è emerso che mi pedinavano e addirittura intercettavano. Cavolo, queste sono cose che si fanno coi mafiosi…“.
Bobo rivela che Moratti dopo l’arrivo di Adriano cominciò a farsi sentire molto meno: “Bastava parlarci direttamente e non avrei avuto problemi ad andarmene in buoni rapporti. C’era aria di rinnovamento e dopo sei anni era forse anche normale puntare su altri giocatori. Ma perché non vedercela fra di noi, in amicizia? Perché cercare la rottura in quel modo?“.
Su Moratti ed il popolo interista si è così espresso: “Gli stringerei la mano. E lo abbraccerei anche. Lo ringrazierò comunque sempre: mi acquistò a peso d’oro dalla Lazio e mi ha permesso di vivere sei anni meravigliosi, travolto a lungo dall’amore della gente nerazzurra. Penso addirittura che mi amassero troppo. Però mi piaceva essere il loro simbolo, sentivo la pressione ma mi esaltava vederli tanto orgogliosi di me“.
Nonostante il trattamento subito Vieri non nutre odio per l’Inter e spiega ciò che rappresenta per lui il club nerazzurro: “Non potrei mai odiare l’Inter, questo sia chiaro a tutti. È impossibile, sono stati i miei migliori anni, mi sono spaccato per quella maglia, ho segnato quasi un gol a partita, ho sofferto, gioito e provato emozioni che non ho mai più avvertito da altre parti. E tutto ciò nonostante le poche vittorie. Quelle emozioni erano uniche, perché vissute in simbiosi coi tifosi“.
Matteo Bellan