Sciopero generale, Poletti: non ci sono le motivazioni

Il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti (ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images)
Il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti (ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images)

È scontro tra il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti e i sindacati sullo sciopero generale. Oggi Cgil e Uil si sono accordati per proclamare lo sciopero di tutte le categorie di lavoratori il 12 dicembre, per contestare il Jobs Act e la legge di Stabilità del governo Renzi, ora al vaglio del Parlamento. La Cisl non aderisce allo sciopero generale, mentre l’Ugl ha confermato la data del 5 dicembre, inizialmente stabilita dalla Cgil.

Secondo Poletti, tuttavia, su legge di Stabilità e del Jobs Act “non ci sono le motivazioni per una decisione così importante” come quella dello sciopero generale. “Ogni organizzazione fa le proprie scelte in ragione delle proprie valutazioni”, aggiunge Poletti, sottolineando che “le organizzazioni sindacali si prendono la responsabilità di quello che decidono“. Questo pomeriggio, il Ministro del Lavoro avrebbe dovuto tenere un discorso al congresso della Uil in corso a Roma, ma il ministro ha deciso di non parlare dopo la scelta della Uil di scioperare insieme alla Cgil. Poletti ha parlato di “mutato contesto” nel messaggio in cui spiegava le ragioni del suo mancato intervento, che letto davanti alla platea del sindacato è stato accolto da una bordata di fischi.

Anche secondo il responsabile economico del Pd Filippo Taddei lo sciopero generale è “un errore“. Taddei sostiene che il Jobs Act e la legge di Stabilità stiano facendo dei passi avanti per rendere più stabili i contratti di lavoro e ampliare i diritti dei lavoratori, quindi le ragioni dello sciopero non si spiegano. Evidentemente i sindacati non sono dello stesso avviso, tranne la Cisl, che ha riconosciuto un miglioramento nelle recenti modifiche al Jobs Act. Il sindacato guidato da Anna Maria Furlan ha però confermato lo sciopero unitario per il settore del pubblico impiego.

V.B.