
Il Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan saluta con favore il nuovo impegno assunto dalla Banca centrale europea di Mario Draghi a fare tutto il possibile per contenere l’inflazione, aprendo a nuovi acquisti di titoli di Stato. Draghi ha detto che “la situazione dell’inflazione nell’Eurozona è diventata sempre più difficile” e che “una ripresa più forte è improbabile nei prossimi mesi”. Uno scenario di certo non esaltante, di fronte al quale la Bce ha promesso nuove misure, ma che, come la stessa Bce ha sollecitato più volte, necessita di decisi interventi da parte dei Paesi europei, sia con “appropriate riforme strutturali” sia con l’azione “verso una vera unione economica e monetaria” e “una maggiore integrazione”. Come ha affermato Draghi.
Padoan, del resto, ha riconosciuto che “il vero problema è la performance deludente dell’Eurozona” (la Bce aveva rivisto al ribasso le previsioni economiche della zona euro) e ha invitato i governi europei “fare di più“. E’ chiaro il riferimento alla Germania di Angela Merkel, sollecitata anche all’ultimo G20 in Australia a fare più investimenti all’interno del proprio Paese.
Sulla legge di Stabilità italiana, sulla quale il giudizio della Commissione europea è stato rinviato a martedì, il ministro dell’Economia ha ribadito il proprio ottimismo. “Con la Commissione europea l’Italia ha una relazione molto buona e sono fiducioso che la combinazione delle misure sarà apprezzata”, ha affermato Padoan. Quindi il ministro è tornato ad elencare caratteristiche e pregi della manovra economica: “Continua la strategia di consolidamento dei conti, il taglio al cuneo fiscale aiuta la crescita”. Secondo Padoan, le riforme strutturali del governo sono “molto ambiziose” e “le proteste in Italia per la riforma del mercato del lavoro attraverso il Jobs Act segnalano che le riforme probabilmente vanno nella giusta direzione”. “Il Jobs Act sarà approvato nel giro di poche settimane”, ha assicurato il ministro. “L’impegno del governo e del presidente del Consiglio”, ha spiegato Padoan, è quello di far partire le nuove leggi sul lavoro “dal primo gennaio insieme con la legge di Stabilità, le due cose infatti si sostengono a vicenda”. Il ministro dell’economia è convinto che “il 2015 vedrà il ritorno della crescita” in Italia e “l’intensificarsi del calendario delle riforme”.
V.B.