
Come già annunciato lo scorso martedì, questa mattina il primo ministro giapponese Shinzo Abe ha sciolto la Camera Bassa del Parlamento nipponico. Già annunciate le nuove elezioni a dicembre, due anni prima della scadenza naturale della legislatura. Al centro di questa operazione vi sono le cosiddette “Abenomics”, ossia le ambiziose politiche economiche del premier (fatte di stimoli fiscali, allentamento monetario e riforme strutturali), finora rivelatesi un fallimento. I dati del Pil del Paese per il terzo trimestre del 2014 confermano che il Giappone è ripiombato in recessione e ha bisogno di incrementare le proprie entrate fiscali. Il debito pubblico è pari al 200% del Pil, uno dei più alti al mondo. Abe, dunque, punta ora a una rielezione piena, che gli consentirebbe maggiori libertà in campo economico, e per ottenerla ha deciso di rinviare ancora un atteso aumento delle tasse sul commercio (leggasi, Iva). Sondaggi nazionali mostrano un declino della popolarità del politico, anche per le sue posizioni tutte a favore del nucleare e di particolare aggressività in politica estera. Ma il partito Liberaldemocratico gode di una solida maggioranza nel Paese, mentre le opposizioni stanno attraversando un periodo di difficoltà. Nonostante la recessione, quindi, Shinzo Abe potrebbe essere riconfermato dagli elettori alla guida del Sol Levante.
C.M.