
Le parole di Silvio Berlusconi ai telegiornali Mediaset, in cui peraltro l’ex premier aveva sostenuto che il Jobs act “non porterà neppure un posto di lavoro in più”, non sono andate giù a Maurizio Sacconi, ex ministro del Welfare nel quarto governo del leader di Forza Italia e attualmente nelle file del Nuovo Centrodestra. Berlusconi aveva anche aggiunto: “Il patto sul lavoro, il Jobs Act funziona al contrario. Era stato presentato come annullamento dell’articolo 18, si pensava si potessero avere delle nuove assunzioni miracolose ma come al solito è stata annunciata una cosa di destra e invece si è ritornati su una formula che non porterà un solo nuovo assunto”.
Ma Sacconi – che di quel provvedimento è uno strenuo sostenitore – replica all’ex premier: “Mi dispiace davvero che il Presidente Berlusconi, in evidente connessione con la vigilia del voto in Calabria e in Emilia, affermi che la riforma del lavoro non aiuterà l’occupazione. Me ne dispiace soprattutto perché il cosiddetto Jobs Act rappresenta il compimento del nostro comune percorso, delle intuizioni di Marco Biagi circa la coniugazione della flessibilità con la sicurezza, del nostro obiettivo di superare lo Statuto dei Lavoratori con un Testo Unico fatto di regole semplici e certe”.
“E’ ben vero che l’atteggiamento di Forza Italia circa la riforma dell’art.18 è stato quanto meno ambiguo perché la vicepresidente della commissione Lavoro Polverini si è sempre posta a difesa del vecchio tabù ideologico”, spiega il capogruppo al Senato del Nuovo Centrodestra, che mette in risalto anche “la esplicita contrarietà della Lega”. Sacconi rileva: “Io accetto scommesse sui testi dei decreti delegati e sui loro effetti sul mercato del lavoro. Sull’art.18 come sugli altri nodi dello Statuto, dalle mansioni ai controlli a distanza sul lavoro. Le verificheremo presto”.
“Nel frattempo” – conclude il presidente della Commissione Lavoro del Senato – “il Presidente Berlusconi nega se stesso e rinuncia ad un legittimo merito, quello di avere preparato con i suoi governi il terreno per questa vera e completa riforma”.
GM