Lettera anonima: minacce neofasciste contro ministro Orlando

Andrea Orlando (Elisabetta Villa/Getty Images)
Andrea Orlando (Elisabetta Villa/Getty Images)

Una polvere sospetta, oltre a minacce con slogan e simboli riconducibili all’estrema destra: questo il contenuto di una lettera anonima recapitata al ministero della Giustizia e indirizzata al guardasigilli Andrea Orlando, intercettata nella mattinata di oggi. Il plico è stato immediatamente preso in consegna dagli agenti di Polizia Penitenziaria ed è ora al vaglio degli inquirenti, che dovrebbero verificare la consistenza delle minacce e l’esatta composizione della polvere ritrovata nella busta.

Molti gli attestati di solidarietà nei confronti del ministro, a partire da quelli della Cgil che in una nota si dice “vicina al Guardasigilli e condanna fermamente ogni atto intimidatorio nei confronti delle istituzioni democratiche dello Stato”. Il sindacato “auspica inoltre un tempestivo intervento delle autorità competenti affinché vengano individuati e perseguiti i responsabili”.

Nel suo partito, il Pd, solidarietà al ministro Orlando è arrivata in un comunicato congiunto firmato dai vicesegretari Debora Serracchiani e Lorenzo Guerini e dal presidente dell’assemblea nazionale Matteo Orfini: “In attesa che le forze dell’ordine e la magistratura facciano piena luce su questo inquietante quanto grave episodio, esprimiamo la nostra sincera preoccupazione per quanto avvenuto. Le minacce giungono in un momento di forti tensioni e se ciò da un lato deve spingere tutte le forze politiche ad un atteggiamento responsabile nei confronti delle tante e delicate questioni con cui ci confrontiamo quotidianamente, dall’altro deve spingerci a mantenere sempre alta la guardia verso ogni possibile forma di violenza”.

Solidarietà anche da parte del vicepresidente del gruppo del Pd alla Camera dei Deputati, Alessia Morani, a nome “della presidenza e di tutti i deputati del Partito Democratico”: “L’escalation di violenza e di minacce è un segnale preoccupante, a cui bisogna dare un argine e trovare le risposte democratiche per ristabilire un clima sereno. Siamo certi che le intimidazioni, rispetto alle quali è indispensabile fare piena luce, non fermeranno il lavoro riformatore e l’impegno per la legalità del ministro della Giustizia”.

 

GM