
Doccia fredda da Moscovici su possibili aperture alla flessibilità nel Patto di Stabilità europeo. Il Commissario europeo agli Affari economici ha detto oggi al Parlamento europeo che nel 2015 la Commissione Ue presenterà “una comunicazione sull’uso della flessibilità che già esiste nelle regole“, spiegando che “una parte è stata già illustrata da Juncker nel piano di investimenti“, presentato lo scorso 26 novembre, ovvero che “gli Stati potranno contribuire al capitale del fondo” europeo straordinario che verrà appositamente creato e il loro contributo “non sarà incluso nel computo di deficit e debito“. Tuttavia, Moscovici ha precisato: “Non siamo fautori della flessibilità a oltranza” e “no a nuova flessibilità“. “Nel documento di gennaio – ha aggiunto Moscivici – spiegheremo quale tipo (di flessibilità, ndr) è autorizzato dalle regole, non sono favorevole a una loro interpretazione creativa”, ha sottolineato. Questo nonostante il commissario europeo sia francese e il suo Paese, come l’Italia, abbia chiesto più volte all’Unione europea maggiore flessibilità sui conti per rilanciare la crescita.
Comunque, nell’audizione di oggi davanti alla Commissione Affari economici dell’Europarlamento, Moscovici si è dovuto soprattutto difendere per aver concesso più tempo ad alcuni Paesi europei, tra cui Francia e Italia, per mettere a posto i conti, dando il via libera alle loro leggi di bilancio e rinviando i giudizi al prossimo marzo. Sono soprattutto gli eurodeputati popolari e i liberali ad aver criticato Moscovici, ma non sono mancati nemmeno i socialisti. Come riporta l’inviato del Sole24Ore Beda Romano, Moscovici ha ricordato agli europarlamentari che la Commissione Ue ha scelto di valutare nuovamente i conti pubblici di Italia, Francia e Belgio a marzo del 2015, sulla base del bilancio 2014, della finanziaria per il 2015, che sarà stata nel frattempo approvata dai rispettivi Paesi, e dagli sforzi messi in campo dai governi per approvare le riforme strutturali e modernizzare le loro economie. Quello che gli eurodeputati di area di centrodestra, popolari e liberali, hanno rimproverato alla Commissione Ue è stato il mancati rispetto delle regole del Patto di Stabilità e Crescita europeo, rimproverando sia una linea “troppo morbida”, che l’assenza di una “base legale”, come riporta il Sole24Ore. E la critica nell’aver concesso più tempo a Paesi come Francia, Italia e Belgio è arrivata perfino da una eurodeputata francese, la liberale Sylvie Goulard, che ha sottolineato che la Francia è in procedura per deficit eccessivo dal 2009. Al contrario, la socialista portoghese, Elisa Ferreira ha criticato la Commissione europea per non aver invece congelato il Patto di Stabilità tenendo conto dell’eccezionalità dell’attuale situazione economica. Moscovici si è dunque trovato a far fronte al fuoco incrociato degli europarlamentari, che sono stati più critici rispetto agli stessi governi europei in merito alle valutazioni della Commissione Ue sulle leggi di bilancio dei singoli Stati. Forse, come sottolinea l’inviato a Bruxelles del Sole24Ore è anche un tentativo da parte dell’Europarlamento di rivendicare più spazio e di sentire di più la propria voce sulle questioni europee e non lasciare campo libero al solo esecutivo europeo.
Ad ogni modo, ha avvertito Moscovici, il rinvio a marzo del giudizio sui conti pubblici di Francia, Italia e Belgio “non è un appuntamento di indulgenza, ma di verità“. Inoltre, ha precisato il commissario europeo, l’Italia “è al di sotto degli obiettivi della fase di transizione” verso il pareggio di bilancio e nel rispetto della regola del debito. “Ammettiamo che le richieste sono impegnative – ha riconosciuto Moscovici -, per questo abbiamo deciso di rinviare la valutazione a marzo”. La Commissione europea “”tiene conto delle difficoltà”, ma dice “no a nuova flessibilità”, ha ribadito Moscovici.
V.B.