Ast: raggiunto l’accordo dopo 5 mesi di trattative

Operai Ast (ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images)
Operai Ast (ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images)

E’ durata ben 140 giorni la vertenza Ast, al termine dei quali si è finalmente raggiunto un accordo: i lavoratori sono stati protagonisti di una strenua resistenza, che, alla fine, li ha portati a diverse conquiste. E’ a loro adesso che spetta l’ultima parola sul compromesso raggiunto.

I dettagli dell’accordo saranno resi noti più avanti: al momento si conoscono già i capisaldi, i punti fermi stabiliti nel corso di questa estenuante trattativa. Lo stabilimento dovrà produrre almeno un milione di tonnellate di acciaio fuso all’anno mantenendo entrambi i forni in funzione, anche se con turni diversi e per uno dei due ridotti. A Terni sarà inoltre montata la linea 5, trasportata da Torino e adeguata al nuovo impianto entro la fine del 2016.

Per quanto riguarda i licenziamenti, l’accordo è riuscito a coprire l’uscita volontaria incentivata per tutti quanti ne avevano fatto richiesta, mentre la cassa integrazione, prevista per non più di 400 addetti, sarà ordinaria, e non straordinaria come chiedeva l’azienda. Infine, decurtazione sul salario accessorio. Il maggiore spazio di manovra è stato lasciato per le aziende dell’indotto, alle quali sarà applicata una “clausola di salvaguardia” piuttosto generica e poco vincolante.

I commenti a caldo dei protagonisti della trattativa mostrano soddisfazione. Teresa Bellanova, sottosegretario del ministero del Lavoro, all’uscita dal Mise ha affermato: “Tutte le parti hanno firmato l’accordo su Ast. È un bel risultato. Molto faticoso, ma ce l’abbiamo fatta. Siamo alla firma di un accordo unitario siglato da tutte le organizzazioni sindacali, è molto soddisfacente e credo che domani riceverà un alto consenso da parte dei lavoratori che se lo sono conquistati. Non ci saranno licenziamenti, ci sono 290 esuberi, tutti con adesione volontaria. È stata tolta dal tavolo la Cig. C’è stato un rinnovo dell’integrativo aziendale e c’è l’impegno che al passaggio di appalto si guarderà prioritariamente ai lavoratori che già lavorano. Oggi possiamo segnare un punto per il rilancio non solo della siderurgia ma anche dei rapporti sindacali che erano molto deteriorati”.

Anche il premier, interpellato alla Camera con una domanda sull’uso dei fondi europei per il rilancio dell’occupazione, prima di rispondere ha voluto esprimere la sua soddisfazione per un accordo faticoso in un settore cruciale dell’economia italiana.

Ap