Draghi: crescita al ribasso in Eurozona, tassi fermi a minimo storico

Mario Draghi (Getty Images)
Mario Draghi (Getty Images)

Oggi il presidente della Banca centrale europea Mario Drgahi ha comunicato i dati ufficiali sulle previsioni economiche per l’Eurozona. Confermando le stime di metà novembre, la Bce ha rivisto al ribasso le stime su crescita, deficit ed inflazione.

Il 2014 si chiuderà nei 18 Paesi della moneta unica con il Pil a +0,8%, invece che allo 0,9% previsto a settembre. Nel 2015 il Pil sarà a +1%, la precedente stima era all’1,6%; mentre nel 2016 la crescita sarà a +1,5%, invece che a +1,9%. La Banca centrale europea vede ancora “rischi al ribasso sulla crescita” nella zona euro.

La Bce ha tagliato anche le stime sull’inflazione, che nel 2014 chiuderà allo 0,5%, in calo dalla precedente stima allo 0,6%. Nel 2015 si attesterà allo 0,7%, dalla precedente stima a 1,1%. Draghi ha avvertito che l’inflazione nei prossimi emsi “potrebbe scendere ancora a causa dei prezzi petroliferi“, da qualche tempo in calo, ma “non tollereremo deviazioni prolungate dalla stabilità dei prezzi”, ha ribadito. L’obiettivo di inflazione fissato dalla Bce è al 2%

Draghi ha spiegato che in caso di prolungata bassa inflazione, il direttivo della Bce è pronto all’unanimità a prendere misure non convenzionali, ma per decidere su un’eventuale operazione di quantitative easing o “acquisto massiccio di titoli” di Stato dei Paesi europei “non abbiamo bisogno dell’unanimità”, ha sottolineato. “Il prossimo anno valuteremo gli stimoli attuati, le prospettive sulla stabilità dei prezzi e le dimensioni del bilancio”, ha spiegato Draghi. In base a queste valutazioni verranno decise eventuali nuove misure. Come aveva già annunciato in altre occasioni, Drgahi ha detto che lo staff della Bce sta già lavorando a “progetti tecnici” in maniera tale da poter attuare tali misure, quali l’acquisto di titoli di Stato in “maniera tempestiva, se necessario”. “All’inizio del prossimo anno il Consiglio dei Governatori fisserà di nuovo la politica monetaria realizzata, l’espansione del nostro bilancio e lo scenario sull’andamento dei prezzi”, ha concluso Drgahi.

Intanto, il Consiglio direttivo della Bce ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse al minimo storico dello 0,05%. I tassi erano stati abbassati a questo livello lo scorso settembre.

V.B.