
Nonostante le rassicurazioni da parte dei partiti che compongono la coalizione a sostegno del governo, il rischio di elezioni anticipate è sempre dietro l’angolo: per questo motivo, i senatori del Pd Stefano Collina, Andrea Marcucci e Francesco Verducci hanno presentato oggi un subemendamento alla legge elettorale, chiarendo come “l’Italicum entra in vigore dal 1 gennaio 2016”, per cui “nel periodo transitorio dall’approvazione della legge elettorale alla sua effettiva validità, viene ripristinato il Mattarellum”.
Scrivono i senatori democratici, tra i quali spicca Verducci, leader della corrente ‘Rifare l’Italia’: “Se dobbiamo proprio prevedere una clausola di salvaguardia, crediamo che il Mattarellum risponda perfettamente ai requisiti indicati dalla Consulta ed interpreti molto meglio l’esigenza di rafforzare la governabilità del Paese. Stiamo discutendo di una clausola che non scatterà, il governo Renzi ha bisogno di arrivare alla fine naturale della legislatura per verificare gli effetti delle riforme avviate. L’emendamento proposto è uno stimolo che offriamo alle forze politiche affinchè non si perda tempo e si proceda nei tempi stabiliti ad approvare riforme costituzionali ed Italicum”.
Sempre oggi Marcucci, insieme a un altro senatore democratico, Franco Mirabelli, ha presentato un emendamento alla legge di stabilità per consentire un election day a maggio che coinvolga le 7 regioni chiamate al voto insieme agli oltre mille Comuni impegnati nelle amministrative: “Le elezioni dei Consigli regionali possono avere luogo non oltre i 60 giorni successivi al termine del loro mandato”.
Scrivono i due senatori: “Ci muoviamo nella direzione di una legge del 2011 che autorizza laddove sia possibile un’unica giornata elettorale, dando la facoltà alle Regioni di prolungare per due mesi la loro attività. Votare a maggio regionali ed amministrative porterebbe ad un risparmio valutabile tra i 100 ed i 150 milioni di euro”. Chissà a quanto ammonterebbe il risparmio se si votasse anche per le elezioni politiche.
GM