
Rita Cutini non è più un assessore della giunta capitolina guidata da Ignazio Marino: la notizia è stata resa nota ieri dallo stesso primo cittadino, anche se rispetto a come si sia arrivati a questa scelta, le versioni sono quantomeno discordanti. Marino ha infatti spiegato in una nota: “Dopo due ore di colloquio sincero, onesto e anche costruttivo, con l’assessore Rita Cutini, siamo arrivati alla decisione di concludere il rapporto di collaborazione”.
Concilianti le parole del sindaco di Roma: “Rinnovo a lei la stima e la fiducia che le ho attribuito e dimostrato in questo difficile anno e mezzo, nonché la grande ammirazione per una persona che ha fatto della difesa dei più deboli una ragione di vita. Sono sicuro di poter ancora collaborare con lei nell’interesse esclusivo della città. Anche per questo ho reiterato la proposta che le avevo già fatto il 1 dicembre scorso di affiancarmi come mia consulente per i temi relativi al sostegno alla famiglia e alla cura degli anziani”.
Di tutt’altro tenore quelle dell’ormai ex assessore, la cui poltrona era in bilico da settimane: “Oggi pomeriggio ho comunicato al sindaco la mia decisione di lasciare l’incarico di assessore al Sostegno sociale e sussidiarietà perché non ravviso più le condizioni per continuare. Erano giorni che, in assenza di un progetto corale, chiaro, a partire dal sociale e dalla solidarietà sull’azione svolta dal mio assessorato nelle difficoltà oggi chiare a tutti per un circolo di connivenze criminali, avevo preso la decisione di lasciare”.
“Ho aspettato l’incontro con il sindaco per valutare se finalmente ci fossero nuove condizioni per rimanere. Ma non le ho ravvisate” – accusa Rita Cutini – “l contrasto alle situazioni gestite in emergenza, l’azzeramento dei fuori bilancio del 2014, la scelta di procedure amministrative rigorose e non aggirabili (come lo Sprar) sono state il fondamento della mia azione. E’ una ricchezza che ho messo a disposizione della città. E che credo che rappresenti un motivo di speranza per tanti romani disgustati della disonestà della macchina capitolina”.
Le accuse a Marino
La Cutini non risparmia parole di fuoco nei confronti di Ignazio Marino: “Il sindaco non ne ha fatto il perno della ricostruzione necessaria e per questo, pure ringraziandolo per l’offerta di coprire il ruolo di consulente per i problemi degli anziani a Roma, a conferma parziale del lavoro svolto, ho ritenuto di confermare le mie dimissioni. Adesso il problema è far uscire Roma da questa emergenza. È ora di richiudere quelle maglie larghe che hanno generato spazi per il malaffare. Io continuo a farlo come lo ho sempre fatto”.
I nuovi assessori
Con la Cutini sono cinque gli assessori della giunta Marino cambiato in un anno e mezzo: oltre a lei e a Daniele Ozzimo, indagato nell’inchiesta su Mafia Capitale, ci sono Daniela Morgante, che lasciò la delega al bilancio per essere sostituita da Silvia Scozzese, Flavia Barca, rimpiazzata alla cultura da Giovanna Marinelli, infine appena dieci giorni fa l’assessore allo sport Luca Pancalli. A questi cambi, si aggiunge l’ingresso in giunta nelle scorse ore di Alfonso Sabella, ex pm antimafia di Palermo, a cui dovrebbe essere affidata una scomoda delega su legalità e appalti.
Intanto, l’ex assessore alle politiche sociali, considerata vicina alla Comunità di Sant’Egidio, è stata sostituita da una donna con un curriculum altrettanto ricco sotto questo punto di vista: Francesca Danese, presidente del Cesv (Centro di servizio per il volontariato) del Lazio, proveniente dal mondo cattolico e del volontariato. Spetterà a lei, da oggi, il difficile compito di rapportarsi con quelle periferie i cui problemi lo scandalo Mafia Capitale ha solo momentaneamente contribuito a oscurare.
GM