“St. Vincent”: recensione

St Vincent artwork completo base20Il poliedrico Bill Murray è il protagonista del film St. Vincent diretto da Ted Melfi, al suo esordio come regista e sceneggiatore. Il lungometraggio narra la storia di un ragazzino e della sua singolare amicizia con il vicino irascibile e burbero, e anche se sembra tutta finzione, in realtà l’idea è ispirata a un momento di vita vera, vissuta proprio dal cineasta.

Nel film, vediamo Maggie (Melissa McCarthy), una madre single, che si trasferisce a Brooklyn con il figlio dodicenne, Oliver (Jaeden Lieberher). Costretta a lavorare fino a tardi, non ha altra scelta se non lasciare Oliver con lo scorbutico vicino di casa Vincent (Bill Murray), un pensionato con la passione per l’alcol e le corse dei cavalli. Tra i due nascerà una bizzarra amicizia. In compagnia di Daka, (Naomi Watts), una spogliarellista incinta, Vincent porterà Oliver nei luoghi che frequenta abitualmente:  l’ippodromo, lo strip club e il bar di fiducia. Ma d’altro canto, però aiuterà Oliver a crescere e a non farsi soggiogare dai bulli della scuola. Dal canto suo, il ragazzino vedrà in Vincent quello che nessun altro è in grado di percepire: un uomo incompreso e dal cuore d’oro.

Si tratta di un’opera costruita su misura per Bill Murray (infatti il ruolo di Vincent gli calza a pennello) che riesce a donare amarezza, irriverenza, credibilità, umanità e profondità alla narrazione. Comunque, pur non essendo esente da difetti, il film emoziona e coinvolge soprattutto nella parte finale.

Inoltre, non gli sono da Melissa McCarthy, nel ruolo della madre apprensiva, e l’attore in erba Jaeden Lieberher: talentuoso e sorprendente. Infatti, se Vincent è il vero protagonista del film, il personaggio di Oliver è centrale nella storia, ne è il collante. È lui che riesce a tenere assieme le fila della storia mentre, gli altri rischiano di perdere il controllo.

Tra l’altro, ha ottenuto 2 nomination ai Golden Globe 2015 che si svolgeranno a Los Angeles il prossimo 11 gennaio. Il film, infatti, è nella cinquina delle migliori commedie e il suo protagonista, l’istrionico Bill Murray, è stato candidato come Miglior Attore Protagonista.

Ed è così, questa commedia scanzonata, ambientata nei sobborghi americani, non cade e non scade nel sentimentalismo puro, né ricorre a forzature facili, ma regala leggerezza attraverso la comicità spontanea e talvolta noir dei personaggi, affrontando con grazia il tema dei pregiudizi, dell’amore e dell’amicizia, profonda e senza età.

Silvia Casini