Legge Stabilità, bagarre al Senato

Maurizio Gasparri al Senato (Franco Origlia/Getty Images)
Maurizio Gasparri al Senato (Franco Origlia/Getty Images)

Tarda ad approdare nell’Aula del Senato il maxiemendamento al ddl Stabilità su cui il governo chiederà il voto di fiducia; sarebbe dovuto arrivare nella tarda serata di ieri, quindi in giornata i lavori dell’Assemblea sono via via slittati dalle 10 alle 15, poi alle 17 e ancora alle 18,30. Manca però ancora l’ok della Ragioneria dello Stato, che deve esprimere un parere tecnico, per cui il viceministro Enrico Morando è stato costretto ad ammettere: “Non sono in grado di determinare un termine per la presentazione del maxiemendamento”.

L’ulteriore slittamento ha  mandato su tutte le furie le opposizioni; il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, ha lanciato accuse pesantissime: “Quanto sta avvenendo al Senato con il rinvio all’infinito dell’esame della legge di stabilità è indegno, indecoroso e offensivo delle istituzioni. Segnalo formalmente e pubblicamente quanto sta succedendo al Presidente della Repubblica come supremo garante delle istituzioni. Gente come Renzi, Padoan, Boschi stanno mortificando la Nazione intera, con un gioco a rimpiattino che riguarda il più importante dei provvedimenti destinato a regolare la vita economica del Paese”.

Ha proseguito Gasparri: “È evidente che ci sono problemi di coperture e quindi Renzi ha fatto un gioco da truffatore con numeri falsi. Sono gli stessi che vorrebbero fare riforme e leggi elettorali in un battibaleno. Il presidente Napolitano deve intervenire su quello che sta succedendo e lo stesso Senato non può tollerare un comportamento simile, di un Governo indecente che mortifica l’Italia intera. Altro che semestre europeo”.

“E’ una scusa: la relazione si scrive in cinque minuti. Il presidente del Consiglio venga a riferire in Aula”, è in sostanza la replica alle parole di Morando che arriva da Forza Italia e da tutte le altre forze di opposizione. Di scusa “risibile” parla il capogruppo di Forza Italia al Senato, Paolo Romani, intervenendo in Aula, mentre il vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli ironizza: “Un maxiemendamento senza relazione tecnica è come il buco nell’ozono”.

Padoan riferisca in Aula

“Padoan riferisca in Aula” è la richiesta di Mario Ferrara di Gal al ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, subito appoggiata da Romani e da Raffaele Volpi della Lega Nord, intanto su Twitter Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia, sostiene: “Sulla Legge di stabilità al Senato governo in stato comatoso. Non è serio andare avanti così”.

Queste le parole di Ferrara a Palazzo Madama: “Quello che sta avvenendo è scandaloso, questo governo è infingardo! Non si vuole presentare e nasconde la verità. Quest’Aula vorrebbe ascoltare la persona autorevole che è il ministro dell”Economia per annunciare a noi tutti che non sono pronti perché sono stati emendati e sanzionati dalla comunità europea e che forse, viste le correzioni chieste da Bruxelles, non saranno pronti prima di lunedì. Questa è l’unica verità”.

Ha proseguito Ferrara: “Il Paese deve sapere cosa sta succedendo. Visto che relazione tecnica nel passaggio tra la Camera e il Senato era stata fatta, significa che è accaduto qualcosa durante i lavori al Senato. Mi sembra, per una stessa ammissione di Morando, che gli interventi fatti in commissione Bilancio non valgano più di 600 milioni di euro. Correggere una relazione tecnica per 600 milioni è una cosa che la Ragioneria dello Stato fa in mezz’ora. Sono passate 26 ore. Sappiamo che ieri il presidente del Consiglio era a Bruxelles dove ha parlato della legge di Stabilità. Il resto è storia di oggi”.

Emendamenti marchetta

Il Movimento 5 Stelle denuncia intanto in una nota il “rischio ‘emendamenti marchetta’ nella legge di Stabilità, infilati all’ultimo momento per assecondare gli interessi dei lobbisti che affollano in queste ore il Parlamento”, come ad esempio l’aumento dell’Iva sul pellet, “un favore all’Eni e alle varie multiutility come Hera e Iren che distruibiscono gas e che rischia di uccidere un settore in forte sviluppo oltre che danneggiare le famiglie che si riscaldano usando questo combustibile ecologico”.

I pentastellati promettono battaglia, dicendosi pronti “a utilizzare tutte le prerogative parlamentari per fermarli, compresa quella di farli lavorare anche a Natale. E’ intollerabile che in un momento in cui si richiedono sacrifici agli italiani, Renzi e la sua maggioranza impongano misure che rispondono a interessi personali invece di pensare al bene della collettività. Vedremo quanti di questi emendamenti avranno il coraggio di mettere nel maxiemendamento in arrivo”.

 

GM