Facebook: controversa opzione per segnalare “notizie false”

Mark Zuckerberg  (Getty Images)
Mark Zuckerberg (Getty Images)

La “disinformazione digitale di massa” è “uno dei principali rischi per la società moderna”: è questa una delle conclusioni tratte dal rapporto 2013 del World Economic Forum di Davos che sembrerebbe stare alla base di una iniziativa presa da Facebook, quella di dare la possibilità agli utenti di nascondere e segnalare le “notizie false”. Una definizione vaga, che la società di Menlo Park ha esemplificato così: “una notizia deliberatamente falsa” o “una truffa smascherata da una fonte affidabile”, creando in realtà maggiore ambiguità e confusione.

Un portavoce di Facebook Italia ha rivelato a Repubblica che questa nuova opzione è in fase di sperimentazione, ma che comunque l’obiettivo degli esperimenti, più o meno conosciuti, che il social network effettua sui suoi utenti è sempre il medesimo: “Segnalare storie che non si desidera vedere aiuta il News Feed a fare un lavoro migliore per mostrare contenuti più rilevanti in futuro”.
In poche parole se gli utenti trovano sul loro “wall” contenuti che apprezzano sono più incoraggiati a passarvi del tempo e ad interagire con questi, il che crea maggiori possibilità anche per i contenuti pubblicizzati o comunque aiuta a crearne di mirati per ciascun navigante.

Rassicurano poco anche le parole della società sul fatto che non si applichi alcuna forma di censura, ossia che i contenuti segnalati non vengono giudicati nel merito, ma “vengono trattati da un team dedicato composto da esperti qualificati in ambito sicurezza”. In pratica, viene fatta un’operazione di “fact-checking” che parte dalle istanze degli utenti; elemento che, da una parte, potrebbe creare una base più critica sulla qualità delle informazioni, ma dall’altra aprire alle immancabili, ma non così infondate, visioni dietrologiche. Non è remota l’ipotesi che gruppi organizzati di users possano, magari per propaganda politica, segnalare un contenuto vero come falso per abbassarne la visibilità fino a gradualmente farlo scomparire.

Ap