
Il rimpasto era un passo obbligato, dopo quanto avvenuto con il caos legato alle periferie prima e con l’esplodere del caso Mafia Capitale poi. Ciò nonostante, il sindaco di Roma, Ignazio Marino, è riuscito a fare un lavoro quasi certosino, mettendo a segno un vero e proprio coup de theatre, annunciato già nei giorni scorsi, con la creazione di un assessore alla legalità ad hoc, affidato ad Alfonso Sabella, ex procuratore del pool antimafia di Palermo di Gian Carlo Caselli.
Ha sottolineato Marino in conferenza stampa: “In questo momento pensiamo che serva una figura come quella di Sabella. Crediamo che ci aiuterà a fare pulizia in casa nostra e a essere esempio nel nostro Paese”. Esclusi l’indagato Daniele Ozzimo e la dimissionaria Rita Cutini, il primo cittadino ha preferito accorpare in un unico assessorato, affidato a Francesca Danese, presidente del Cesv (Centro di servizio per il volontariato) del Lazio, proveniente dal mondo cattolico e del volontariato, le deleghe su Casa e Politiche Sociali.
“Ci presentiamo con una giunta che non vuole che avere dei capocantieri” – ha spiegato Marino, tracciando la rotta – “Assessori che la mattina si mettono gli scarponi, vanno in cantiere e la sera portano a casa risultati. Adesso elimineremo tutto quello che dovremo per fare una pulizia integrale”. Della “vecchia” giunta, il sindaco ha mantenuto le deleghe al Bilancio per Silvia Scozzese, la quale era subentrata nei mesi scorsi a Daniela Morgante, Giovanna Marinelli, anche lei entrata in corsa alla Cultura in sostituzione di Flavia Barca, Guido Improta alla Mobilità e il coordinamento della città metropolitana, a Giovanni Caudo all’Urbanistica e Estella Marino all’Ambiente.
Il sindaco terrà per se la delega alla Sicurezza, scegliendo inoltre di tenersi quella per la corsa ai Giochi Olimpici del 2024: “Terrò la delega al dossier delle Olimpiadi. Una delega che coinvolge tutti gli assessori. Nessun assessore è escluso da questo grande lavoro con l’idea di disegnare una nuova città che è la sfida più bella per una città come la nostra”.
Rimpasto e new entry
Coinvolti nel rimpasto il vicesindaco Luigi Nieri, il quale si occuperà anche di Periferie, Paolo Masini, ex Lavori Pubblici, che guiderà l’assessorato a Scuola e Sport al posto del dimissionario Luca Pancalli, Alessandra Cattoi, la quale perde la delega all’Istruzione ma mantiene Pari Opportunità e a valorizzazione del patrimonio della città, e infine Marta Leonori, che perde il Turismo, passato alla Marinelli, ma si tiene il Commercio.
Oltre a Sabella e alla Danese, entra in giunta infine un altro uomo di punta, l’attuale responsabile Grandi eventi del Campidoglio, Maurizio Pucci, che assumerà la delega di nuovo assessore ai Lavori pubblici. Il neo nominato nella Giunta, il cui nome viene fatto da Salvatore Buzzi in un’intercettazione, assumerà anche le deleghe a Decoro e Protezione civile. Il sindaco ha difeso questa scelta: “Maurizio Pucci è una persona che ho fortemente voluto, una persona che si prende un incarico e lo porta a termine”. Poi cita “le parole di Papa Francesco: ‘Guardiamoci dal terrorismo delle chiacchiere’ che non aiuta la nostra città”.
Critiche dal centrodestra
Ma proprio su quest’ultima nomina piovono critiche; secondo il senatore del gruppo Area Popolare Ncd-Udc, Andrea Augello, “la nomina di Pucci in Giunta è un atto di arroganza di un Sindaco capriccioso e irresponsabile. Maurizio Pucci non soltanto è citato nelle intercettazioni, ma ha alle sue spalle disastri memorabili, come la supervisione dei famigerati lavori del tunnel del Policlinico, senza contare i pesanti contenziosi sulla rimozione delle auto che gravano su membri della sua famiglia, contro i quali la Giunta dovrà costituirsi parte civile”.
Accusa Augello: “Questo ennesimo errore conferma che Marino non ha nessuna capacità di giudizio e che tutte le sue scelte che hanno favorito nomine gradite, secondo gli inquirenti, a Mafia Capitale, sono frutto non del caso, ma dall’assoluta incapacità del primo cittadino di ascoltare consigli e di approfondire i problemi. In questo la continuità tra Alemanno e Marino è evidente e verificabile. La nomina di Pucci è un segnale sbagliato, una scelta sbagliata, un’idea sbagliata. Presto il Sindaco se ne renderà conto. Roma ha bisogno di lezioni e di aria pulita”.
Punta il dito contro la nomina di Pucci anche il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri: “Il nuovo assessore ai Lavori pubblici del Campidoglio, Pucci, è lo stesso definito da Buzzi ‘un ladro’, ex dirigente Ama e già al Comune di Roma con Rutelli e Veltroni? Sarebbe lui il fiore all’occhiello della Giunta della legalità? Marino è senza vergogna. La sua incapacità lo sta portando a compiere fesserie in serie, ma una tale sfrontatezza è imperdonabile. Come si può avallare una scelta del genere? Anche se non ufficialmente indagato, Pucci figura nelle carte dell’inchiesta romana”.
Si chiede l’ex ministro: “Forse nominandolo assessore Marino si illude di riscattarlo? Conoscendo il soggetto è più probabile che la scelta sia dovuta a dabbenaggine. Ricordo che c’è un’indagine in corso e che denunceremo chiunque tenti di intralciare il lavoro degli ispettori. Questa nomina è un affronto che non può non avere conseguenze”. In conclusione, un appello al ministro dell’Interno: “Alfano si svegli, cacci i lestofanti dal Campidoglio. Marino è la vergogna assoluta. Va cacciato. Subito”.
GM