
Le cattive condizioni meteorologiche avevano impedito ieri di continuare i soccorsi: questa mattina si è invece ripreso a cercare i quattro marinai turchi (tra cui comandante e primo ufficiale) che hanno avuto la peggio nello scontro, avvenuto alle 8.40 di ieri a circa 3 miglia dal porto di Ravenna, tra il mercantile “Gokbel”, battente appunto bandiera turca, e il “Lady Aziza”, originario del Belize. E’ stata la prima delle due imbarcazioni a riportare i danni maggiori e affondare, causando la morte di due persone e il ferimento di altre 5, mentre l’altra, con equipaggio siriano, è rimasta a galla ed è stata rimorchiata in porto.
Al momento solo una delle due vittime è stata identificata e si tratta del 27enne turco Emrah Karadas, rimasto intrappolato tra i relitti dopo l’affondamento della sua imbarcazione: la dinamica dell’incidente, la cui gravità è assolutamente nuova per il porto di Ravenna, è ancora in fase di definizione, ma Procura e Capitaneria di Porto hanno aperto due inchieste distinte. Le ipotesi finora avanzate parlano di un errore di manovra, con scarrocciamento di una delle due navi e successiva collisione, o di un guasto nel sistema dei radar: entrambe decisive, specie in condizioni meteomarine avverse come quelle di ieri.
Una volta sentiti i testimoni dello scontro e chiarite le responsabilità gerarchiche di ciascuna delle imbarcazioni, la Procura sarà in grado di specificare meglio la natura dell’inchiesta e del reato: al momento le strade percorribili sono quella dell’omicidio plurimo colposo e quella del naufragio, per la quale sembra essere stato evidente un errore di manovra.
Ap