Isis, i parenti degli ostaggi si “scusano”con il Giappone

Tokyo Isis
Tokyo (Yosihikazu Tsuni/Getty Images)

Nessun dubbio, ormai sulla morte di Haruna Yukawa il contractor giapponese ostaggio dell’Isis. La sua decapitazione, resa nota attraverso una comunicazione video dove Kenji Goto, l’altro ostaggio mostra la foto dell’amico ucciso, è orami un dato di fatto. Il portavoce del governo di Tokyo, Yoshihide Suga parla di immagini «verosimilmente autentiche» il che significa che l’uomo è morto nella maniera orribile che si temeva. «Nessun contatto» con i sequestratori, conferma Tokyo, nonostante un’unità di crisi del governo sia ormai da diversi giorni ad Amman, in Giordania per tentare il possibile e l’impossibile. Di certo la richiesta di liberazione dal parte dell’Isis di Sajda al-Rishawi, donna detenuta da Amman come contropartita per la liberazione dell’staggio, coinvolge pesantemente la Giordania di re Abdallah nel ricatto al Giappone. La donna, di origini irachene, è una figura di primo piano del terrorismo islamico: fu arrestata nel novembre 2005, unica superstite di un gruppo di attentatori – tra questi il marito – che aveva fatto compiuto attacchi in tre alberghi; l’attentato più grave fu all’hotel Radisson Sas di Amman dove furono fatti saltare in aria i saloni durante un banchetto di nozze, causano 38 morti. Complessivamente le vittime degli attentati furono 61. Gli attacchi erano ispirati da Abu Musab al Zarkawi, il giordano che organizzò i primi nuclei filo-qaedisti in Iraq. La donna avrebbe abbracciato la lotta armata dopo l’uccisione di due fratelli che militavano delle fazioni anti-americane in Iraq. La donna sopravvisse all’ultimo degli attentati perché non riuscì a farsi esplodere. Condannata alla pena capitale, è in attesa della sentenza d’appello

Poche ore prima che il videomessaggio sull’uccisione di Haruna Yukawa venisse diffuso, Junko Ishido, madre di Kenji Goto, nel corso di una conferenza stampa era giunta a “scusarsi” per il disturbo che il rapimento di suo figlio causava al Giappone. Ieri Shoici Yukawa, padre di Haruna Yukawa,non è stato da meno: ai microfoni della tv pubblica Nhk ha si è scusato per i “problemi” causati a tutte le persone coinvolte nella vicenda esprimendo “delusione dolore, tanto da non trovare le parole» per la morte del figlio. Ieri è tornata a parlare anche Junko Ishido, dicendo di non aver “abbandonato la speranza” che il figlio possa essere liberato.

La Casa Bianca intanto ha reso noto che il presidente americano Barack Obama ha espresso dall’India, dove si trova in visita ufficiale, le condoglianze al premier del Giappone Shinzo Abe per l’uccisione dell’ostaggio. Obama ha dichiarato che gli Usa lavoreranno col Giappone e con tutti gli alleati per portare davanti alla giustizia i responsabili.

Armando Del Bello