Assad accusa Israele e bacchetta gli Usa

Bashar al-Assad
Il presidente siriano Bashar al-Assad (Getty Images)

Bashar al Assad è atteso in Russia per un vertice bilaterale a Mosca per continuare il dialogo sui negoziati di pace: la guerra civile in Siria sta iniziando il suo quinto anno e ancora non se ne intravede la fine. Duecentomila persone sono state uccise, un milione i feriti e più di tre milioni sono fuggiti dal Paese. Queste le statistiche Onu. In un’intervista alla rivista statunitense Foreign Affairs, il presidente siriano ha dichiarato che ogni guerra termina con una soluzione politica e non militarmente e che il problema della Siria è quello di ritrovare un’unità politica, visto che è il Paese è drammaticamente tripartito: governo, Isis e opposizioni sunnite e curde ne controllano tre diversi “mini-stati”. Nell’intervista, il presidente siriano ha tuonato contro Israele, che a suo parere sta attuando attacchi al fine di rafforzare le forze islamiste radicali che cercano di rovesciare il suo regime. “Al Qaeda ha un’aviazione -ha ironizzato Assad – è quella israeliana. Tel Aviv sostiene apertamente i ribelli e conduce attacchi aerei in Siria”. I commenti di Assad sono arrivati a una settimana (18 gennaio) dall’attacco missilistico, presumibilmente realizzato dal Paese della stella di David, che ha ucciso un ufficiale iraniano e il figlio del defunto capo militare di Hezbollah nella provincia siriana di Quneitra, vicino al confine con Israele. “Abbiamo intenzione di parlare con chiunque voglia contribuire alla soluzione del conflitto in Siria – ha concluso Assad – ma non con governi fantoccio o pupazzi pagati da qualcun altro. E gli Stati Uniti, oltre alla pressione militare, facciano sentire il proprio peso con Turchia, Arabia Saudita e Qatar perché smettano di finanziare i ribelli”.

CM