
Dopo l’incontro di ieri a Roma con Padoan, oggi il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis è stato ricevuto dal presidente della Banca centrale europea Mario Draghi, nella sede di Francoforte. La visita fa parte della serie di incontri nelle capitali europee che il ministro greco e il premier Alexis Tsipras stanno facendo per rinegoziare il debito di Atene.
All’uscita dalla Banca centrale europea, Varoufakis ha commentato positivamente l’incontro on Draghi: “Abbiamo avuto un colloquio fruttuoso“, ha detto, aggiungendo di aver sottolineato al presidente della Bce che il caso della Grecia non può essere trattato come gli altri. “Ho detto al signor Draghi – ha spiegato – che il nostro governo è inconfutabilmente convinto che non ci potrà più essere in Grecia alcun ‘business as usual'”. “Questo – ha aggiunto – vale anche per il programma dell’Unione europea che ha alimentato la crisi nel nostro Paese e ha provocato una grave crisi umanitaria”. Comunque, ha precisato Varoufakis, con Draghi “c’è stata un’eccellente linea di comunicazione, che mi ha dato un grande incoraggiamento per il futuro”. “La Bce – ha aggiunto – è anche la banca centrale della Grecia e farà tutto il possibile per aiutare gli Stati membri dell’area euro”. “La Bce dovrebbe sostenere le nostre banche, in modo che noi con i nostri titoli di Stato di breve periodo possiamo sopravvivere”, ha detto Varoufakis al giornale tedesco Die Zeit. Il ministro greco ha precisato che “non sarebbe una soluzione duratura”, ma solo un aiuto temporaneo, in attesa di una risoluzione della crisi, che come anticipato ieri da Varoufakis a Roma, il governo di Atene conta di raggiungere entro “inizio giugno”.
Yanis Varoufakis ha assicurato che “la Grecia non presenterà più, al di là della spesa per gli interessi, un deficit di bilancio. Mai più“. “Noi possiamo ridurre il carico del debito anche senza manometterne l’ammontare – ha detto ancora -. La mia proposta è che l’ammontare degli interessi sia ancorato alla crescita“, ha spiegato Varoufakis, dando un’alternativa al taglio del debito della Grecia, ipotesi che non sembra piacere a nessuno in Europa, Merkel in testa. “Io sono il ministro delle finanze di un Paese in bancarotta“, ha spiegato Varoufakis a die Zeit, sottolineando che la politica di salvataggio della Grecia è stata “un enorme errore“: “La Grecia è collassata sotto i suoi debiti. Noi abbiamo dato a un Stato sovraindebitato ancora più crediti”, ha continuato. “Dovremmo guardare il problema con lo sguardo di un curatore fallimentare. E cosa fa un curatore fallimentare? Tenta di ridurre i debiti”, ha affermato Varoufakis. Il ministro greco ha comunque assicurato che il governo di Atene non vuole rinunciare alle riforme, anzi, su questo punto ha chiesto un aiuto all’Ocse (organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo in Europa) per “elaborare un programma“. Quindi, rivolto ai tedeschi, Varoufakis li ha rassicurati: “Se noi diamo altri 300 euro all’anno a un pensionato che vive di 300 euro al mese” questo “non significa tornare indietro sulle riforme”. “Se parliamo di riforme dovremmo parlare di cartelli, di greci ricchi, che non pagano le tasse“, ha aggiunto.
Dunque Atene vorrebbe, per fare le riforme, gli esperti dell’Ocse al posto dei funzionari della Troika. Una proposta che il ministro delle Finanze greco avrebbe già sottoposto al collega francese Michel Sapin e al commissario europeo per gli Affari economici e monetari Pierre Moscovici, anche lui francese. o rivela il quotidiano greco Khatimerini, citando fonti a conoscenza dei colloqui. Gli esperti dell’Ocse aiuterebbero il governo di Atene con una consulenza tecnica e monitorerebbero l’avanzamento delle riforme, mentre non è chiaro se la proposta comprenda anche il coinvolgimento dei rappresentanti della Commissione europea e del Fondo monetario internazionale. Già in passato, l’Ocse aveva fornito indicazioni al governo greco guidato dall’ex premier Samaras su una serie di misure per agevolare la libera concorrenza in Gracia, rimuovendone gli ostacoli. Khatimerini scrive poi che per l’11 febbraio prossimo è atteso ad Atene il segretario generale dell’Ocse Angel Gurria, che dovrebbe fornire le indicazioni richieste dal governo Tsipras. Nello stesso giorno, anticipa il giornale greco, dovrebbe tenersi un vertice straordinario dell’Eurogruppo, ovvero dei ministri delle Finanze dell’Eurozona, proprio per discutere del caso della Grecia; anche in vista del Consiglio europeo che si terrà a Bruxelles il giorno seguente. Varoufakis, scrive Khatimerini, conta di fondare le riforme del nuovo governo sulle proposte e i suggerimenti dell’Ocse, un ente comunque autorevole a livello internazionale e diverso dall’odiata troika.
Sempre sul rapporto Germania.Grecia, Varosufakis ha tenuto a precisare a Die Zeit: “Non ho mai detto che la Germania deve pagare e va bene così. I tedeschi hanno già pagato molto” ma, ha avvertito, “pagheranno ancora di più se non si risolve il problema del debito“. Quindi il ministro greco ha fatto un paragone con il piano Marshall alla fine della Seconda guerra mondiale: “Che piano è – ha domandato – Un’Europa nella quale noi riceviamo dei crediti che non potremo mai ripagare? Gli Usa all’epoca hanno condonato la maggior parte dei debiti alla Germania”, ha ricordato Varoufakis. “La Germania è il Paese più potente dell’Europa. Credo che l’Ue trarrebbe beneficio se si sentisse egemone. Ma chi è egemone deve assumersi responsabilità per gli altri. Questa era l’impostazione degli Usa dopo la seconda guerra mondiale”, ha sottolineato il ministro greco.
Esclusa infine l’ipotesi degli aiuti finanziari dalla Russia: “Non chiederemo mai aiuti a Mosca”, ha detto Varoufakis, chiudendo la questione, sorta nei giorni scorsi, sui possibili aiuti dal governo russo, dopo l’offerta di quest’ultimo. “Non è all’ordine del giorno”, ha tagliato corto Varoufakis.
Domani per il ministro delle finanze greco ci sarà il fatidico incontro a Berlino con il collega tedesco Schaeuble.
V.B.