L’esempio della Giordania scuote Obama: l’esercito Usa contro l’Isis

Obama Isis
Barack Obama tra i Marines (Kevork Djansezian/Getty Images)

L’offensiva della Giordania sembra aver risvegliato Barack Obama e l’orgoglio americano. Il Presidente Usa ha chiesto ufficialmente al Congresso l’autorizzazione all’uso della forza militare per combattere lo Stato Islamico. Il testo è stato inviato al Parlamento questa mattina, a poche ore dalla conferma dell’uccisione della volontaria americana Kayla Mueller per mano dell’Isis. E’ la prima volta dal 2002 che un presidente americano chiede al Congresso nuovi poteri di guerra. L’autorizzazione era stata concessa al predecessore George Bush dopo gli attentati dell’11 settembre 2001. L’Amministrazione Obama poteva avvalersi del precedente mandato, per via della sua ampiezza: la legge approvata allora conferiva al Presidente la possibilità di combattere i terroristi ovunque, a tempo indeterminato e con qualunque mezzo. Bush l’aveva usata per l’intervento in Afghanistan e l’invasione dell’Iraq. Barack Obama dopo aver iniziato la guerra contro l’Isis senza passare preventivamente dal Congresso ora ha deciso di giocare la carta dell’autorizzazione specifica. Una scelta che presuppone un’escalation militare contro lo Stato Islamico. Il Presidente preferisce legittimare le proprie iniziative sulla base di un mandato conferito dai parlamentari in carica, piuttosto che avvalersi di un’autorizzazione concessa da persone che, in larga parte, non siedono più nel Congresso Usa. E’ evidente che Obama punti all’uso delle forze via terra nell’ambito della controffensiva che l’esercito iracheno, sta predisponendo su Mosul secondo le sollecitazioni pervenute nelle ultime settimane dal Pentagono e dall’Us Central Command. La scelta dell’Amministrazione ha anche un altro intento: costringere il successore di Obama a chiedere nuovamente l’autorizzazione per combattere, se volesse continuare ad agire in Medio Oriente. La scelta di Obama condizionerà la politica militare per i prossimi anni. La Casa Bianca dovrà confrontarsi di volta in volta con il Congresso. La richiesta è infatti limitata a tre anni di tempo, e andrà rinnovata nel 2018, se ci sarà ancora uno Stato Islamico da combattere. Non è escluso che per il prossimo futuro Obama preveda i rapporti tra Presidenza e Congresso rovesciati rispetto a quelli odierni: un Presidente repubblicano ed un Congresso in mano ai democratici. Obama chiede dunque un impegno a tempo indeterminato per le truppe di terra. L’autorizzazione del Parlamento non riguarderà tuttavia i 3.000 uomini già sull’area delle operazioni che, insieme alle truppe speciali possono già intervenire in combattimento su disposizioni della Casa Bianca.

Armando Del Bello