India: attaccata e devastata scuola cattolica

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Una donna cattolica partecipa ad un corteo di protesta dopo i fatti di New Delhi (Sajjad Hussain/Getty Images)

In India c’è un problema legato all’intolleranza religiosa. Un problema che si rivolge soprattutto contro i cristiani. L’ennesimo esempio è arrivato poche ore fa, quando alcune persone hanno attaccato e devastato una scuola cattolica di New Delhi. L’atto è avvenuto di notte ed è il sesto di questo tipo in pochi mesi. In precedenza erano state colpite e profanate anche delle chiese. Per ora questi attacchi si “limitano” al compimento di devastazione ed atti vandalici. Ma il messaggio è chiaro ed evidenzia un grave problema di discriminazione religiosa.

I cristiani chiedono aiuto

La situazione in India sta diventando molto preoccupante per i cristiani e la riassume bene John Dayal, membro del Consiglio governativo per l’integrazione nazionale e presidente dl Forum unito dei cristiani per i diritti umani: “Nell’ultimo ventennio, da quando il nazionalismo religioso estremista è diventato più aggressivo, c’è stato uno sfondo di violenza, di campagne d’odio e di pressioni.” Secondo Dayal non è escluso da colpe anche il primo ministro indiano Narendra Modi: “La campagna elettorale del 2014 ha visto odio e violenza raggiungere una nuova dimensione. Posso dire che Narendra Modi, attuale primo ministro, l’ha incoraggiata come parte della strategia elettorale del partito”.

La difesa del governo indiano

In merito all’ultimo episodio di devastazione che ha riguardato la scuola cattolica Auxilium School di New Delhi, è intervenuto il nuovo governatore della città Arvind Kejriwal che ha assicurato che “simili azioni non saranno tollerate”. Kejriwal però è rappresentante del Partito dell’uomo Comune ed è risaputo che questo partito ha un programma di sviluppo basato su equità e giustizia e di tolleranza religiosa. Il problema è a monte e riguarda chi sta al governo. Nei giorni scorsi anche Barack Obama aveva denunciato un possibile uso distorto della religione in India sostenendo che “negli anni scorsi la fede religiosa di ogni denominazione è stata colpita in India con atti di intolleranza che sarebbero stati uno shock per Gandhi“. Parole forti che avevano provocato lo sdegno di alcuni ministri indiani, ma che, visti gli attacchi continui a cristiani e musulmani, non sembrano poi così prive di fondamento.

F.B.