Macerata: muore 12enne durante una partita di rugby

Campo Rugby (foto Pixabay)
Campo Rugby (foto Pixabay)

La provincia di Macerata è sconvolta. E’ sconvolto ancora di più l’ambiente del Rugby marchigiano e non solo. Questa mattina, un mazzo di rose bianche, un ramoscello di mimosa e tanti bigliettini sono stati deposti dai compagni della seconda D sul banco di Elia Longarini, l’atleta di 12 anni deceduto nella giornata si ieri a Macerata mentre giocava una partita di rugby con la quadra under 14 della Amatori Rugby contro il Fabriano. Il ragazzino si è sentito male all’improvviso  e ha chiesto di essere sostituito. Pochi istanti dopo è morto, nonostante i tentativi di rianimarlo con un defibrillatore da parte di due medici che assistevano alla match. Occhi lucidi fra i bambini in classe, con la professoressa a cercare di consolare e spiegare, preferendo poi interrompere la lezione per far fare dei disegni.

Un destino crudele

Elia giocava nella squadra under 14 insieme al fratello gemello. A Villa Potenza i due atleti sono in campo insieme, ma a un certo punto il più piccolo si sente male, chiede di essere sostituito e va in panchina. Pochi minuti dopo Elia Longarini si accascia a terra e muore. Imminenti i soccorsi, ma inutili. Elia non ce l’ha fatta: il defibrillatore e il massaggio cardiaco dei due medici presenti non è servito. Il ragazzino muore sotto gli occhi della madre che lo seguiva sempre, in tutte le partite, mentre il fratello viene allontanato pietosamente da una scena straziante. La morte improvvisa è un evento abbastanza raro fra i giovani atleti, e solo l’autopsia disposta dalla procura di Macerata chiarirà le cause i una morte crudele, improvvisa. Forse una cardiomiopatia, un problema cardiovascolare strutturale, o una causa neurologica, metabolica o vascolare. Elia, spiega Matteo Mogetta, il responsabile comunicazione della società, era stato tesserato con un certificato medico di idoneità agonistica. ”Stamani c’erano due medici, il defibrillatore era in campo, e regolarmente funzionante. Purtroppo è successo l’irreparabile. In pochi istanti è arrivata un’ambulanza, seguita a ruota dall’eliambulanza, che però è rientrata alla base senza Elia.

Il pensiero del presidente dell’amatori rugby

”Sono sconvolto: posso solo dire che siamo vicini alla famiglia di questo ragazzo, ci stringiamo a fianco dei genitori e del fratello” dice il presidente della Amatori Rugby Matteo Medori. La società sottolinea che da sempre ”presta la massima attenzione alla sicurezza dei suoi atleti, sia in termini di adeguatezza delle strutture, a cominciare dalla sala medica, che di rispetto dei regolamenti”. Ma quanto accaduto oggi è destinato probabilmente a riaprire il dibattito su una maggiore prevenzione dei rischi connessi a patologie congenite difficili da diagnosticare, e sull’utilità di accertamenti strumentali più sofisticati (ad esempio l’ecocardiogramma modificato) prima di dare il via libera alla pratica di sport agonistici, anche ‘pesanti’, come nel caso del rugby.

MD