Mucca pazza addio, torna a tavola la pajata

Carne di vitello (Koichi Kamoshida/Getty Images)

Era dal 2001, in seguito alle restrizioni sanitarie adottate per far fronte all’emergenza mucca pazza, che sulle tavole degli italiani mancava la pajata, ovvero l’intestino tenue del vitellino da latte o del bue, col quale si preparano i rigatoni al sugo vanto della gastronomia italiana e romana in particolare. Ieri sera però il comitato permanente vegetali, animali, derrate alimentari e mangimi dell’Unione Europea a Bruxelles ha votato di fatto per il ritorno della pajata, modificando il regolamento comunitario n. 999/2001 sulle misure di prevenzione e controllo della Bse.

Soddisfazione della Coldiretti, che ha portato avanti la battaglia; il presidente Roberto Moncalvo ha salutato con soddisfazione la notizia: “Un risultato importante per consumatori, ristoratori, cuochi, macellatori e allevatori che oltre ad avere rilevanza sul piano gastronomico ha anche effetti su quello economico con la valorizzazione dell’allevamento italiano in un difficile momento di crisi”. E stamattina nella sede romana dell’associazione è stata preparata una maxipajata per celebrare l’atteso ritorno.

Spiega la Coldiretti: “La pajata è il termine romanesco per definire la prima parte dell’intestino tenue del vitello da latte che è stato fino ad oggi sostituito nei ristoranti e nelle trattorie dall’intestino d’agnello. E’ l’ingrediente principale di uno dei piatti più tipici della cultura gastronomica della capitale: i rigatoni con la pajata ma in alternativa può essere proposta alla brace, in forma di spiedino. La decisione della Commissione Europea è una giusta conseguenza del fatto che dal 2009 non si registrano casi di mucca pazza tra bovini in Italia per il rigido sistema di controlli e per le misure di sicurezza messe in atto anche con grandi sacrifici dagli allevatori”.

Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale per la sanità animale (Oie), l’Italia, con Giappone, Israele, Olanda, Slovenia e Usa, fa parte della ristretta cerchia di Paesi che “hanno raggiunto la qualifica sanitaria migliore di rischio ‘trascurabile’ per la mucca pazza (Bse). Il nuovo regolamento di esecuzione dal comitato permanente vegetali, animali, derrate alimentari e mangimi dell’Unione Europea passa ora al servizio giuridico della Commissione Europea per la traduzione in tutte le lingue e sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale entro 15- 20 giorni”.

GM