Salvini contro le critiche del Vaticano: “Mi fanno tristezza”

Matteo Salvini (GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images)
Matteo Salvini (GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images)

Il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini, intervenuto in mattina ai microfoni di Radio Padania Libera, ha respinto al mittente le critiche del Vaticano rispetto alle sue affermazioni sui campi rom: “Sentire certe parole in bocca a un vescovo mi fa tristezza. Se avessi peccato, compito di un vescovo sarebbe di riportarmi sulla retta via, non di insultarmi. Ma io parlo coi parroci di provincia, non coi vescovoni che vivono in 300 metri quadrati, magari anche coi camerieri”.

Ieri, il Vaticano aveva espresso parole di censura contro le frasi di Salvini sui campi rom, prendendo posizione attraverso il cardinale Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti: “Sono posizioni estreme, assurde, come quelli che dicono ‘I musulmani? Li ammazzerei tutti’ o ‘I migranti? Vadano tutti a casa loro’. Sono frasi stupide, e non varrebbe nemmeno la pena perdere tempo per commentarle”.

Il cardinale – raggiunto telefonicamente all’estero – aveva aggiunto: “Cosa vogliamo pretendere da Salvini? Lo fa per scopi elettorali, sa che quando dice queste cose la percentuale degli amici aumenta. Io credo che non ci sia nessuno che possa dire cose come questa”. L’alto prelato aveva precisato: “Certo i rom sono un problema e creano problemi: ma è proprio questa la questione, affrontare il problema, cercare una soluzione, che comunque non è facile”.

Gli aveva fatto eco monsignor Gian Carlo Perego, direttore della Fondazione Migrantes della Cei: “Nella Giornata Internazionale dei Rom il pensiero dovrebbe andare ai 170 mila, di cui 40 mila ancora nei campi, che vivono nel nostro Paese ma che non sono ancora riconosciuti come minoranza”. Monsignor Perego, una vita spesa per i diritti dei migranti, aveva chiosato: “L’attenzione dovrebbe essere rivolta a superare i campi rom, non certo radendoli al suolo, ma con un percorso di integrazione e di accompagnamento per chi ancora ci vive”.

GM