Attentati jihadisti in Somalia, vittime Onu e Unicef

Il convoglio Onu colpito dall’attentato (Getty Images)

Stavolta le vittime degli attentati jihadisti sono funzionari dell’Onu e dell’Unicef. Il macabro set è la Somalia, per la precisione la settentrionale regione semi-autonoma del Puntland. Una bomba azionata a distanza è esplosa sotto il sedile di un pulmino che trasportava dipendenti delle Nazioni Unite: il bilancio delle vittime è di almeno nove morti e sette feriti, tra cittadini somali e kenyoti. Tra le vittime ci sono quattro operatori dell’Unicef. I miliziani somali di al-Shabab hanno rivendicato l’attentato.  L’attacco è stato rivendicato dal gruppo estremista islamista nato nel 2006 affiliato ad al-Qaeda L’attentato, avvenuto nel breve tragitto dalla foresteria in cui alloggia lo staff al complesso dell’Onu in città è stato messo in atto dai miliziani per “colpire le forze colonizzatrici in Somalia”. Il responsabile dell’Onu per la Somalia, Nick Kay, ha condannato l’attacco dicendosi “sconvolto e inorridito” per la perdita di vite umane. A dicembre un altro attacco kamikaze aveva colpito con un’autobomba un convoglio dell’Onu a Mogadiscio, causando quattro morti. Nel nord del Paese questo genere di attentati non sono molto frequenti, diversamente dalle regioni meridionali, dove al-Shabab conduce ripetuti attacchi contro il governo somalo e le forze dell’Unione africana.

CM