
Ricoverato dall’altra notte all’ospedale Spallanzani di Roma, l’infermiere sardo colpito dal virus ebola è peggiorato. Nel bollettino diffuso oggi dai medici, viene detto che il paziente “è febbrile, lucido e collaborante. Da questa notte è comparsa un sintomatologia gastrointestinale importante. Ha iniziato nutrizione parenterale”. Si tratta per il momento di un peggioramento lieve, rispetto alla patologia già manifestatasi. Ci si augura che sia solo una fase transitoria del decorso della malattia e che le cure possano procedere per il meglio, come è avvenuto per il medico italiano guarito lo scorso gennaio.
Nel frattempo, l’infermiere, già sottoposto ieri ad “un trattamento antivirale specifico con un farmaco non registrato, autorizzato da un’ordinanza Aifa”, ha iniziato da questa notte una terapia con un secondo farmaco sperimentale non registrato.
L’infermiere è un giovane di 37 anni che nei mesi scorsi aveva lavorato come volontario per Emergency in Sierra Leone, Stato africano colpito dal virus Ebola. Aveva fatto rientro a Sassari, dove vive, lo scorso 7 maggio, una settimana fa, e domenica sera aveva iniziato a stare male, con la febbre che era arrivata a 39 gradi. L’infermiere, come da protocollo del Ministero della Salute e di Emergency, aveva monitorato le proprie condizioni di salute e avvertendo i primi sintomi sospetti del virus aveva allertato le autorità sanitarie. Dopo un primo ricovero nel reparto di malattie infettive dell’ospedale di Sassari, il giovane è stato trasferito all’ospedale Spallanzani di Roma, centro di eccellenza per le malattie infettive. Il paziente è stato trasportato dalla Sardegna a Roma, con un volo C-130 dell’aeronautica militare, attrezzato per il biocontemiento e con personale specializzato. L’aereo è atterrato all’aeroporto di Pratica di Mare e il paziente è stato poi portato allo Spallanzani in ambulanza. L’infermiere di 37 anni è il secondo paziente italiano colpito dal virus ebola, dopo il medico di Emergency.
VB