
Nata prematura di 33 settimane, di 1.500 grammi di peso e di soli 30 centimentri di lunghezza, Agata non respirava e sarebbe morta in poche ore, se non fosse stato per l’equipe di cardiologia dell’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino diretta da Gabriella Agnoletti, che ha messo a punto un sofisticatissimo e inedito intervento chirurgico per salvare la vita alla neonata. Agata, che è ricoverata in terapia intensiva, era infatti affetta da una grave malformazione, atresia polmonare a setto intatto.
Per salvarle la vita, i medici sono intervenuti attraverso la pelle, esattamente come ci si sarebbe comportati in presenza di un adulto, ma per potercela fare l’equipe ha dovuto usare strumenti chirurgici miniaturizzati per l’occasione. La bimba è la neonata più piccola al mondo e ora si spera che riesca a sopravvivere; l’atresia polmonare a setto intatto è una cardiopatia congenita complessa e rara, neppure l’1% di tutte le cardiopatie congenite.
Per poter intervenire, i medici hanno dovuto farla nascere: nel bimbo prematuro il trattamento chirurgico non è possibile, perché la valvola polmonare è completamente chiusa, il ventricolo destro è piccolo ed ispessita. Cauto ottimismo dei medici in un nosocomio, l’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino, che proprio nelle scorse ore ha fatto registrare un altro record: quello del millesimo trapianto pediatrico di midollo su un bambino di 10 anni affetto da leucemia linfoblastica acuta proveniente dalla Calabria, che ha ricevuto la donazione di midollo osseo dalla sorellina.
Giuseppe Gabriele Mastroleo