Vuole riforma dei servizi funebri, senatore minacciato di morte

Pompe funebri (MYCHELE DANIAU/AFP/Getty Images)
Pompe funebri (MYCHELE DANIAU/AFP/Getty Images)

“Il ddl sui servizi funebri? Non è assolutamente una tassa sui morti. Parte della stampa è in malafede, perché ha distorto il significato e l’obiettivo di questo decreto di legge. Addirittura in un servizio televisivo sono andati in giro nei cimiteri a chiedere ai cittadini se sono d’accordo con una tassa sui morti. Non mi pare un grande esercizio di libera informazione”, si sfoga così, ai microfoni di Radio Cusano Campus, il senatore Pd Stefano Vaccari, primo firmatario di un disegno di legge, detto gergalmente “Funeral tax”, che riforma l’intera disciplina delle attività funerarie e cimiteriali e che molte polemiche sta scatenando tra gli addetti ai lavori.

Sottolinea il senatore: “Si distorce il senso di questo ddl in modo da impedire che su questo settore si mettano le mani. Il nostro è un provvedimento organico di regolamentazione, che ha come finalità la legalità e la trasparenza. E questo settore non ha avuto dimestichezza con questi due principi della libertà economica”. Poi rivela che da quando ha messo nero su bianco la riforma del settore dei servizi funebri non se la passa tanto bene: “Sono stato insultato e anche minacciato di morte su facebook. E’ un prezzo che, pare, adesso bisogna pagare. Ci sono passato sopra. In questo settore non so se ci sono lobby, ma ci sono soggetti economici che hanno attivato il mondo dell’informazione per contrastare in modo strumentale questa azione riformatrice”.

Vaccari descrive infine quali sono le novità più importanti che verrebbero introdotte col ddl: “L’obiettivo non è certo cancellare le imprese funebri, ma dar loro più strumenti per stare sul mercato. Si propone di fare più investimenti sui cimiteri e sugli impianti crematori, soprattutto nel centro sud, e di dare ai cittadini informazioni e trasparenza sui prezzi che le agenzie funebri praticano e che oggi non danno e non fanno, tranne pochissimi casi”.

Le contestazioni al ddl

Il ddl è contestato in alcuni passaggi: innanzitutto rispetto all’obbligo per chi fa tra i 301 e 1.000 funerali l’anno di avere 3 mezzi funebri di proprietà, 6 necrofori assunti a tempo indeterminato e un direttore tecnico, sopra i mille funerali all’anno almeno 4 mezzi funebri, 12 necrofori assunti a tempo indeterminato e un direttore tecnico. Contestata poi la spesa fissa di 30 euro per ogni operazione effettuata al cimitero. Infine, l’introduzione dell’IVA al 10% sui servizi funebri, finora totalmente esenti dall’imposta sul valore aggiunto.

GM