
Spesso sentiamo parlare di soffio al cuore e ci allarmiamo, in maniera ingiustificata. Soffio al cuore è un’espressione spesso utilizzata per descrivere la condizione in cui il sangue perde il suo tipico flusso laminare acquisendo un flusso turbolento. Questa variazione crea un piccolo fruscio, chiamato più comunemente soffio.
Quali possono essere le cause? Possono essere numerose le situazioni che possono causare la presenza di un soffio cardiaco, spesso sono condizioni fisiologiche che non devono destare alcuna preoccupazione, ma in alcuni casi potrebbe essere una condizione patologica, per questo bisogna sempre attivarsi per una valutazione clinico-strumentale. Un classico esempio di soffi al cuore fisiologici è quello dei soffi cardiaci che vengono riscontrati in moltissimi bambini e che dipendono da una condizione di iperattività cardiaca. Ci sono, inolte, soffi cardiaci temporanei dettati da anemia, febbre o gravidanza.
Quando invece parliamo di soffio al cuore patologico, spesso è dovuto ad alterazioni strutturali o funzionali delle valvole cardiache oppure da difetti interventricolari o interatriali. La prognosi e il trattamento dei soffi cardiaci patologici dipendono essenzialmente dal tipo di problema cardiaco che li ha generati e dalla gravità di quest’ultimo.
Bisogna preoccuparsi? Negli anni sono aumentati a dismisura le visite di prevenzione, questi hanno reso estremamente comune la scoperta di soffi cardiaci. Nulla di preoccupante nella maggiorparte dei casi. Inolte i casi sospetti vanno studiati tramite una semplice ecografia.
Per controllare il corretto funzionamento bisogna analizzare l’intero ciclo del cuore che può essere suddiviso in fasi caratterizzate meccanicamente dall’apertura e dalla chiusura di atri, ventricoli e valvole. All’inizio della sistole, la contrazione dei ventricoli chiude le valvole atrioventricolari e, poiché le valvole polmonare e aortica sono ancora chiuse, il ventricolo è una cavità chiusa. La pressione sale e fa aprire le valvole aortica e polmonare e il sangue fuoriesce. La pressione diminuisce e le valvole aortica e polmonare si richiudono, terminando la sistole. Al termine di quest’ultima inizia la diastole, in cui i ventricoli sono chiusi, ma vuoti, con il sangue che fluisce negli atri aumentandovi la pressione finché si aprono le valvole mitrale e tricuspide che fanno affluire il sangue nei ventricoli, flusso aumentato dalla sistole atriale. Adesso che il ciclo è completo si possono fare le dovute valutazioni del caso.
Come già detto in precedenza non bisogna allarmarsi più di tanto, soprattutto se questo soffio viene rilevato in giovane età. Con il passare degli anni, magari, bisognerà fare attenzione a non fare sforzi eccessivi, a non dare troppi “strappi” al cuore. Tutto può essere monitorato con un check-up semestrale o annuale.
Giovanni Remigare