Facoltà “rumena” di medicina, arriva lo stop del Ministero

Facoltà di medicina (TIZIANA FABI/AFP/Getty Images)
Facoltà di medicina (TIZIANA FABI/AFP/Getty Images)

Intende prendere seri provvedimenti il ministero dell’Istruzione contro l’intenzione di aprire a Gela la prima facoltà straniera di medicina, attraverso la “Fondazione Proserpina”, della quale l’ex senatore Pd, Vladimiro Crisafulli, è amministratore delegato e l’ex preside della facoltà di Medicina di Palermo, Elio Adelfio Cardinale, presidente. Secondo quanto si è appreso, l’intenzione è di avviare la facoltà con due corsi di laurea, quello in Medicina e chirurgia e quello in Professioni sanitarie, attraverso la stipula già avvenuta dell’accordo con il rettore dell’ateneo statale della Romania Dunarea De Joso di Gala.

Chiarisce il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini: “Abbiamo diffidato tutti i soggetti coinvolti nell’eventuale istituzione a Enna di un corso di Medicina di una università romena, dal rettore della Kore, ai vertici della Fondazione Proserpina al presidente della Regione Siciliana a non fare nulla, a stare inattivi prima che il ministero abbia chiarito gli eventi”. Prosegue il ministro: “L’università di Enna con la facoltà di medicina sta seguendo un percorso del tutto inesistente e su cui è necessario fare chiarezza. E bisogna farlo per quei 70mila studenti che si stanno preparando al test d’ingresso e a cui va il mio più grande in bocca al lupo. È bene che questi sappiano che non c’è l’ingresso di un nuovo soggetto”.

Parla invece di vicenda “grottesca” Pina Onotri, segretario generale del sindacato dei medici italiani (Smi): “Non sono chiari i fatti, ma se fosse confermato il progetto di aprire una facoltà di medicina di un altro Stato, in questo caso la Romania, assisteremmo a un’operazione che danneggia i giovani studenti e i futuri medici del nostro Paese, ma anche a un uso spregiudicato delle risorse e delle strutture pubbliche. Che senso ha calcolare il fabbisogno di medici ogni anno e, quindi, mantenere il numero chiuso e poi permettere che questo sbarramento si possa raggirare iscrivendosi in una facoltà straniera, sempre in Italia? La logica dei furbetti è da respingere, i ministeri competenti impediscano questa operazione”.

Infine interviene il sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraonem per chiarire: “Al ministero di questa vicenda non si sa nulla. So che era già stato dato dall’Anvur, unico organo designato all’accreditamento di nuovi corsi di laurea in Italia, parere negativo a una richiesta presentata mesi fa dall’Università Kore. Leggo, ma ripeto, direttamente e ufficialmente il Miur non sa nulla di un’intesa tra la Repubblica autonoma di Enna, attraverso una Fondazione, e l’assessorato siciliano alla Sanità, per una succursale in quel territorio di una università rumena. Surreale. Per fortuna questa cosa verrà stoppata prontamente”.

GM