Migranti: “Una crisi che durerà almeno 20 anni”

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(GIOVANNI ISOLINO/AFP/Getty Images)

Dagli Stati Uniti arrivano parole molto dure in merito all’emergenza profughi che sta sconvolgendo l’Europa intera. A parlare è il generale Martin Dempsey, capo di stato maggiore delle forze armate Usa, numero uno del Pentagono. Secondo il militare siamo di fronte ad “una emergenza enorme, una crisi reale” che preoccupa molto anche gli Stati Uniti. Secondo i vertici della difesa americana non si tratta di un’emergenza temporanea che andrà risolvendosi in un tempo ragionevole, ma di un profondo dramma sociale e politico che durerà almeno 20 anni. Il generale Dempsey ha poi aggiunto che si tratta di un “problema generazionale” che va affrontato “sia unilateralmente che con gli alleati”. Poi a proposito della terribile foto del piccolo Aylan ha auspicato che “abbia un simile effetto a quella del 1995 del mortale attacco con i mortai alla piazza del mercato di Sarajevo, che spinse verso l’intervento della Nato in Bosnia”.

E mentre da Bruxelles arriva la notizia delle quote obbligatorie di migranti da distribuire con sanzioni per chi non volesse adempiere a tali doveri, si fa sentire anche l’Onu. L’alto commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), Antonio Guterres, ha infatti lanciato un appello all’Unione Europea affinché vengano accolti almeno 200mila profughi parlando di “un programma di ricollocamento di massa, con la partecipazione obbligatoria di tutti gli stati membri dell’Ue”.

Sul tema è poi intervenuto anche il leader russo Vladimir Putin secondo il quale è tutta colpa dell’Occidente e “della politica americana in Siria”. Putin ha detto che la Russia aveva avvertito di questo rischio ma è rimasta inascoltata.

F.B.