Londra dice no: “15.000 migranti, non uno in più”

BERLIN, GERMANY - JUNE 24: Angela Merkel glances at British Prime Minister David Cameron during a State Banquet at the Schloss Bellevue Palace on the second day of a four day State Visit on June 24, 2015 in Berlin, Germany. (Photo by Chris Jackson - WPA Rota/Getty Images)
(Chris Jackson /Getty Images)

Europa spaccata in due sul fronte dei migranti. Angela Merkel si dice «colpita dall’orrore» patito dai profughi siriani,  annuncia che le frontiere della Germania saranno aperte e non ci sarà nessun limite alle richieste di asilo. Le ferrovie austriache hanno comunicato di aver trasportato in Germania non meno 11.000 migranti;  altri 2.000 sarebbero giunti nelle ultime ore. La maggior parte sono arrivati in treno a Monaco, mentre altri sono stati condotti a Francoforte e a Dortmund. I profughi da Hegyeshalom, al confine tra Ungheria e Austria, vengono fatti salire immediatamente su treni diretti a Vienna e Monaco anche senza biglietto, secondo alcune testimonianze. Londra non rimane a guardare e si spinge in direzione opposta, decidendo di sciogliere  un altro degli ormeggi che la legano alle politiche dell’Europa. L’Inghilterra conferma infatti che non parteciperà al piano Ue di suddivisione pro-quota dei profughi e traccia una linea che si dice intenzionata a non lasciar travalicare: accoglierà fino a 15mila migranti  provenienti direttamente dai campi al confine con la Siria. Non si sa ancora quando  come e se il programma verrà attuato. Quel che è certo al momento è che esodo che appare solo il principio di quella migrazione a cui la Cancelliera ha aperto le porte e che potrebbe avere ripercussioni non solo sull’opposto approccio alle politiche migratorie di Londra e Berlino ma anche lo specifico impatto che la crisi dei migranti sembra poter avere sull’opinione pubblica britannica.

Il sondaggio

Secondo il Mail on Sunday in Gran Bretagna  starebbe crescendo il sentimento anti-europeo. La paura di un’invasione di migranti pare sia riuscita a far pendere per la prima volta la bilancia a favore della Brexit, l’uscita del Regno Unito dall’Ue, su cui nel 2017 si terrà un referendum. Un appuntamento in vista e in ragione del quale David Cameron sta impostando la propria politica estera, europea in particolare, con lo sguardo mai distolto dagli umori della middle class britannica. Secondo questo sondaggio, l’Inghilterra appare spaccata in due:  il 51% dei britannici si dice intenzionato a  lasciare l’Unione europea mentre il 49% vuole restare. Ma questa percentuale, ancora alta, è un baluardo pronto a cedere:  tra questi infatti  moltissimi hanno chiarito che potrebbero abiurare l’idea di una comune casa europea se la crisi dei migranti dovesse rimanere incontrollata e peggiorare. Al di là della approssimazioni statistiche e dei margini di errore il dato che emerge è un un netto spostamento dell’opinione pubblica di 4 – 5 punti percentuali in poco più di un mese: lo stesso sondaggio ai primi di luglio vedeva il 54% favorevole a restare tra i Ventotto mentre il 45% voleva abbandonare Bruxelles. Se il trend fosse confermato la politica britannica dovrebbe trarne le inevitabili conseguenze.

Armando Del Bello