Renzi mostra la foto del piccolo Aylan “Noi siamo umani. Gli altri bestie”

MILAN, ITALY - SEPTEMBER 06:  (L-R) Bono Vox and Italian Prime Minister Matteo Renzi attend the event 'It begins with me. How the world can end hunger in our lifetime', organised by Italy and Ireland to sustain the initiatives of the World Food Programme at Expo site on September 6, 2015 in Milan, Italy.  (Photo by Pier Marco Tacca/Getty Images)
(Pier Marco Tacca/Getty Images)

Il premier Matteo Renzi ha chiuso la festa dell’Unità a Milano con un discorso sulle solite note. Ha mandato un saluto ai gufi –  «Cari gufi laureati venite qui per vedere le facce di chi è tornato a credere nel nostro Paese» –  segnali alla sinistra dem in vista del passaggio cruciale riguardante  il Senato – «Se si usa la riforma costituzionale per dire no, per ripartire da capo, si sappia che la forza di chi dice si è più grande. Si discuta, si dialoghi ma il Pd è questo. Non accetteremo veti» – è tornato  sul tema delle Unioni Civili caro alla Boschi – «Sono fiero che avremo una legge sulle Unioni Civili, dopo anni di rinvii, voglio garantire a tutti che lo facciamo per noi, per la dignità del nostro paese» – ed ha affrontato con enfasi  con frasi ad effetto temi scottanti come la tassazione  – «A casa nostra le tasse sono troppo alte: dobbiamo avere il coraggio di dirlo anche alla sinistra» – il lavoro –  « Dopo 8 anni è il nostro governo che ha rimesso un principio di civiltà, non è possibile far firmare a una donna un contratto di dimissioni in bianco condizionando la sua gravidanza al posto di lavoro. Grazie al jobs act – ha aggiunto – abbiamo il 36% di lavoratori che hanno un contratto stabile. Di questo siamo orgogliosi»  fino al lambire un tema scottante come il caporalato «Non basta una legge contro il capolarato, dobbiamo prenderci un impegno: nell’Italia del 2015 il capolarato sia disintegrato. Ai sindacati chiedo di fare un’iniziativa insieme, su questo punto». Ma soprattutto parla di immigrazione. Per un attimo  viene mostrata la foto del piccolo Aylan. Ma l’impatto è troppo forte e il premier chiede venga mostrata una foto del piccolo curdo da vivo, insieme al suo fratellino  «In queste immagini non c’è il Pd contro la destra. Ci sono gli umani contro le bestie. Anche la Merkel, leader della destra tedesca, apre le porte contro il massacro. Anche noi dobbiamo tornare a essere umani prima di dire che apparteniamo a un partito», dice. I destinatari sono Salvini e Grillo, il premier non lo nasconde «La politica estera è una cosa seria: non è stringere mani a qualche dittatore della Corea del Nord o scrivere su un blog che il modello è Orban» il leader ungherese «Se il modello è Orban noi siamo orgogliosamente un’altra  cosa – incalza Renzi – Nessuno di noi ha ceduto allo smottamento culturale. Noi non rinunceremo mai a cercare di salvare una vita umana e a essere noi stessi e se perderemo un punto nei sondaggi non ci interessa». Il premier mostra infine un’altra foto, quella di un piccolo siriano che arriva in Germania con la bandiera dell’Europa avvolta intorno alle spalle: «Un bambino che ci rende orgogliosi», commenta Renzi.

ADB