Roma, corsi di lingua rumena alle elementari: genitori in rivolta

Corso rumeno elementari
(Matt Cardy/Getty Images)

Le chiamano “scuole dell’integrazione”, sono due elementari di Ladispoli che hanno attivato un corso di Lingua e civiltà romena. Un’ora a settimana di lezione durante il normale orario scolastico in cui 230 bambini tra i 3 i 10 anni imparano il romeno. Il progetto è finanziato dal governo di Bucarest ed è la concretizzazione di un accordo stipulato nel 2007 dall’allora ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni, all’epoca del governo Prodi.

Al di là che non ci siano costi per i contribuenti italiani il problema non è di tipo economico. Il problema, almeno secondo molti dei genitori dei bambini coinvolti, è proprio nel merito dell’iniziativa. Ecco le parole di uno dei rappresentati: “Sarebbe meglio studiare bene l’inglese e non togliere spazio a materie più importanti. Sono gli immigrati che devono imparare la nostra lingua, non viceversa”. E’ doveroso sottolineare che a Ladispoli il 20% della popolazione è di origine romena e quindi l’integrazione e la lingua rappresentano un problema reale. E’ anche vero che solitamente (avviene così anche all’estro) sono gli stranieri a frequentare i corsi per imparare la lingua del Paese in cui vivono e non viceversa. Sulla questione è intervenuto a Repubblica.it il dirigente scolastico delle scuole Corrado Melone: “Il corso non leva nulla alle altre discipline, anzi è un’opportunità e un arricchimento. E favorisce l’integrazione. Era tutto scritto nel programma della scuola. I genitori avrebbero dovuto leggerlo prima di iscrivere i figli”.

La questione, che ricorda molto da vicino quella dell‘Università rumena che aveva aperto in Sicilia, ha avuto un seguito di polemiche anche politiche con la Lega sugli scudi. Ecco cosa ha detto il capogruppo della Lega Nord alla Camera, Massimiliano Fedriga: “Ormai siamo alla follia. Invece di insegnare agli immigrati nelle nostre scuole la storia, la cultura e le leggi del nostro Paese si costringono i nostri bambini a imparare lingue e culture di chi arriva da noi”.

F.B.